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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

E l’onda del successo dello Sbaracco approda anche a Poggio Renatico: si svolgerà Domenica 9 marzo a partire dalle ore 9.00 e fino a sera inoltrata nel centro storico coinvolgendo in modo massiccio i negozi di vicinato ed i pubblici esercizi. La manifestazione – promossa dal Comune di Poggio Renatico, dalla Pro Loco ed Ascom Confcommercio – proporrà a prezzi “stracciati” mille occasioni per uno shopping super vantaggioso e conveniente: dall’abbigliamento, all’accessorio, alle calzature per fare alcuni esempi seconda una collaudata ricetta che ha riscosso successo su tutta la provincia.
“Con lo Sbaracco che sta avendo successo in numerosi centri del territorio – spiegano da Ascom Ferrara – ci muoviamo su due linee: da un lato creare concreti momenti di shopping a sostegno del commercio di vicinato secondo la logica degli acquisti in loco come dire a Km zero. Dall’altro proseguiamo la nostra politica di rinforzare le occasioni per aumentare i flussi di quanti visitano il centro storico con riferimento alle famiglie dando così un apporto rinsaldare come il ruolo sociale ed aggregativo che hanno i centri storici, autentici centri commerciali naturali”. Un’occasione di concreta collaborazione che trova il pieno appoggio dell’Amministrazione Comunale “Condivido le in pieno le finalità di questo progetto – rammenta Elettra Garuti, assessore alla Cultura – valorizzare i nostri esercizi commerciali da un lato e dall’altro creare eventi aggregativi tra cittadini e commercianti. Poggio Renatico deve essere una comunità vitale e questo appuntamento è in questa direzione. Ringrazio l’Ascom e la Pro Loco per il lavoro che stanno svolgendo in sinergia con l’Amministrazione comunale”.

Un appuntamento che intende coinvolgere l’intera Poggio Renatico in tutte le sue componenti: “Sarà una domenica con diversi appuntamenti – commenta Angelo Zuccatelli presidente della Pro Loco – si comincia dallo Sbaracco e poi si prosegue con i mercatini Tutto è Arte e poi il tradizionale pomeriggio con le sfilate di Carnevale. Insomma una giornata tutta volta a valorizzare profondamente il centro di Poggio con una particolare attenzione alle famiglie”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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