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Comunicato Stampa Confagricoltura.

Mercoledì 31 marzo alle ore 12, presso l’atrio dell’Arcispedale Sant’Anna, ingresso 1, si è tenuta una semplice quanto significativa cerimonia di consegna di doni pasquali al personale medico e paramedico del reparto Covid di Cona. Promossa da ANPA (l’Associazione dei pensionati di Confagricoltura Ferrara) insieme alla ONLUS “Senior – L’Età della Saggezza”, la donazione assume un duplice significato: quello di grande riconoscenza per quanti operano a tutela della nostra salute e quello di sostegno all’AIL (Associazione italiana contro Leucemie, Linfomi e mieloma) da cui provengono le uova e le colombe omaggiate.

Sono intervenuti Stefano Spisani Presidente Anpa Ferrara, Gianluca Vertuani, Presidente di Confagricoltura Ferrara e Gian Marco Duo, Presidente provinciale AIL e funzionario della stessa Organizzazione Agricola ferrarese. Il Prefetto di Ferrara, dottor Michele Campanaro, la dottoressa Paola Bardasi, Direttore Generale con funzione di Commissario per l’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara e il professor Antonio Cuneo, Direttore del Reparto di Ematologia del Sant’Anna, presenti alla cerimonia, hanno portato i loro saluti e inteso esprimere i ringraziamenti ad Anpa Ferrara per questa iniziativa a favore di quanti stanno operando in emergenza a tutela della salute di tutti.

Anpa Ferrara non è nuova a iniziative a sostegno della comunità. Grazie alla collaborazione con la Onlus Senior L’Età della Saggezza ed al ricavato del 5 per mille, in occasione della primo lockdown sono state donate all’OSCO COVID di Copparo 1.300 mascherine chirurgiche, allora pressoché introvabili. Nei mesi successivi, ANPA Confagricoltura Ferrara ha anche provveduto all’acquisto di defibrillatori e di due apparecchi sanificatori altamente innovativi che sono stati consegnati al Polo Scolastico Agroalimentare Estense Vergani – Navarra.

Di seguito un passaggio di Stefano Spisani, Presidente ANPA Ferrara “Purtroppo il Covid19 ha rappresentato una frattura rispetto al passato portando drammaticamente alla ribalta la                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

fragilità di quella fascia di popolazione, della quale noi pensionati facciamo parte, facendoci assistere impotenti alla decimazione di una intera classe di età. Ma questo dramma epocale non può e non deve fermarci, e con noi l’immensa riconoscenza per quanti, ormai da troppo tempo, sono in prima fila contro il Covid, a tutela di tutti noi. La nostra Associazione ha infine apprezzato la volontà del Governo di accelerare il piano di vaccinazioni, mettendo al primo posto la popolazione anziana e di procedere con un decreto a far sì che ci sia obbligatorietà di vaccinazione per tutti coloro che hanno contatto costante con gli anziani o ammalati. Gli anziani non meritano di vedere la loro vita compromessa per convincimenti personali sulla vaccinazione che mal si addicono all’etica professionale”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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