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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Lusenti: “Il sangue è un bene non commercializzabile, è un diritto della comunità”. All’Istituto “Einaudi” di Ferrara il premio provinciale

Bologna – Un Ipad Mini per il messaggio e il video giudicati migliori in assoluto. Più borse di studio da 500 euro per gli istituti scolastici di appartenenza del miglior premio provinciale, per la classe e per l’istituto partecipanti con il maggior numero di contributi.
Si è svolta oggi la premiazione del concorso “Sali sulla nuvola rossa”, promosso dalla Regione (assessorati Politiche per la salute e Scuola), in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e le associazioni Avis e Fidas. Un’iniziativa rivolta in particolare ai giovani (ragazze e i ragazzi delle classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado) per invitarli a diventare donatori e a promuovere loro stessi nuovi donatori. Complessivamente sono stati 272 i lavori presentati da 75 istituti scolastici di tutta l’Emilia-Romagna (246 messaggi/opere grafiche e 26 video). Alla premiazione sono intervenuti Carlo Lusenti (assessore regionale alle Politiche per la salute), Roberto Franchini (direttore Agenzia di informazione e comunicazione della Regione), Claudio Velati (direttore Centro regionale sangue), Loretta Luppi (Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna), Andrea Tieghi (presidente Avis Emilia-Romagna) e Michele Di Foggia (rappresentante Fidas Emilia-Romagna).

“Il contributo dei giovani conta moltissimo – ha sottolineato Lusenti, a proposito del concorso e della campagna regionale – perché, per quanto riguarda il sangue, le nuove generazioni rappresentano una sorta di staffetta con le classi d’età più adulte, che garantiscono la completa autosufficienza dell’Emilia-Romagna. Il coinvolgimento dei giovani, a tutti i livelli, è quindi fondamentale”. Per quanto riguarda i partecipanti, Lusenti è rimasto molto colpito dalla sensibilità mostrata e dalla competenza tecnologica: “Sono ragazzi consapevoli di un messaggio profondo qual è l’importanza di donare sangue – ha aggiunto l’assessore – . Il sangue non si compra e non si vende, è un bene non commercializzabile di cui c’è grande bisogno: è un diritto della comunità”.

L’edizione 2013/2014 del concorso si è svolta attraverso un’applicazione web che ha guidato i partecipanti nella creazione del messaggio o nel caricamento del proprio filmato. Messaggi e video sono stati condivisi sui principali social network (facebook, twitter) e nell’apposita sezione “Nuvola rossa” del sito della rete regionale www.donaresangue.it, dove tutti hanno potuto votare i video e le opere grafiche preferite. Successivamente una giuria di esperti, che ha tenuto conto anche dei voti espressi sul web, ha scelto i lavori ritenuti più efficaci nel promuovere il tema della donazione di sangue e i più originali/creativi nel linguaggio e nella rappresentazione.

I vincitori assoluti
Il miglior video è “Un eroe ordinario”, realizzato da un gruppo di ragazzi della 5 A dell’Istituto tecnico “Nullo Baldini” di Ravenna. Il video invita a donare sangue attraverso tre ragazzi che eseguono esercizi di parkour, disciplina metropolitana sempre più diffusa tra i più giovani. La miglior opera grafica è “Dai fOrza a chi Ne hA bisogno” di Anna Milza (IV A del Liceo artistico “Bruno Cassinari” di Piacenza).

La campagna regionale per promuovere le donazioni. In lieve aumento i giovani
“Sali sulla Nuvola Rossa. Diventa donatore di sangue” è anche il messaggio della campagna di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas per promuovere la donazione: si rivolge ai giovani e li invita a essere protagonisti, diventando donatori e partecipando attivamente ad alimentare la comunità di sostenitori della donazione. Al 31 dicembre 2013 in Emilia-Romagna i donatori tra i 18 e i 25 anni risultano essere 16.784: un dato in lieve aumento rispetto a dicembre 2012 (quando erano 16.635). Dei 149 donatori in più, 123 sono ragazze.

In allegato: foto con la premiazione degli autori del video in concorso della classe IV Q Istituto Einaudi

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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