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Comunicato stampa FIALS.

Sanità, Fials: Lavorano più degli uomini e rinunciano alla carriera per la famiglia, lo rileva sondaggio su professioniste sanitarie. Oggi webinar con risultati

Coordinamento Donne Fials presenta documento ‘Workshop Parità di genere: promuovere l’uguaglianza di genere e implementare le politiche di conciliazione vita lavoro’

Roma, 18 mag. – Lavorano di più dei colleghi uomini, rinunciano ad avere una vita sociale e a fare carriera per prendersi cura di parenti che ne hanno bisogno: sono le professioniste sanitarie, per metà infermiere, seguite da oss, personale amministrativo, tecnici TSRM, ostetriche e medici, che hanno partecipato al sondaggio Fials ‘Quale parità di genere sui luoghi di lavoro in sanità’, diffuso nell’aprile scorso su tutto il territorio nazionale e rivolto alle diverse professionalità coinvolte nel mondo della sanità, sia pubblica che privata. Quasi nel 38% dei casi le intervistate dichiarano che nelle strutture di appartenenza non vi è alcuna misura di welfare: un dato allarmante che richiede un intervento immediato, in specie per quanto riguarda il sud del Paese.

Le aziende in cui il welfare non manca, sono per la maggior parte nelle regioni del centro (86,7%), seguite subito dopo dal nord (78,8%), e si tratta principalmente di aziende pubbliche, che propongono tra le misure più diffuse: smart working, flessibilità oraria, asili nido aziendali, sconti sui trasporti, centro estivo per i bambini e borse di studio. Ma tutto ciò rimane un miraggio per il restante 62% delle professioniste sanitarie, che invece si barcamenano con fatica tra impegni dentro e fuori casa. Infatti, più del 40% dichiara che avere un figlio rappresenta un problema per la crescita professionale, percentuale che cresce al 53% quando si tratta di assistere un familiare, con particolare riguardo a disabili e anziani. E nonostante questa situazione, ben il 42,4% dice di non sentirsi discriminata.

“Emerge una scarsa consapevolezza delle disuguaglianze – spiega Elena Marrazzi, responsabile del Coordinamento Donne Fials – che faticano ad essere identificate da noi donne come discriminazioni di genere. Un risultato eclatante che descrive quanto al gender gap corrisponda un deficit culturale di difficile sradicamento: dobbiamo lavorare per cambiare approccio, anche con corsi di formazione proprio in un ambito prettamente femminile quale la sanità attuale, dove secondo i dati dell’OMS il 70% della forza lavoro è donna, ma solo il 25% occupa posizioni di leadership. Su questo faremo il punto confrontandoci online, dati alla mano, e avanzando le proposte del sindacato per sanare il divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro”.

Durante la pandemia le donne in sanità hanno ricoperto un ruolo fondamentale, riconosciuto anche dal Governo, ma nonostante questo, sono state quasi totalmente estromesse dalla gestione a livelli istituzionali di vertice dell’emergenza Covid-19 (comitato tecnico scientifico in primis).“Con il workshop ‘Parità di genere: promuovere le pari opportunità e implementare le politiche di conciliazione vita lavoro’, auspichiamo di riuscire a fornire un contributo – conclude Marrazzi – che possa rispecchiare le difficoltà reali delle donne con una fotografia attuale del territorio nazionale, affinchè l’argomento delle discriminazioni non sia un tema che possa essere trascurato, né dalla politica, né dalla comunità scientifica, né dalla società nel suo complesso, essendo un aspetto essenziale della nostra dignità di persone”.

I risultati della survey, le proposte e le iniziative aziendali locali, le strategie di welfare alla base delle politiche antidiscriminatorie, saranno presentate nel documento ‘Workshop Parità di genere: promuovere l’uguaglianza di genere e implementare le politiche di conciliazione vita lavoro’ (in allegato). Interverranno: Elena Michele, segretaria regionale Fials Marche; Angela Lavalle, segreteria Fials Potenza; Mimma Sternativo, segretaria provinciale Fials Milano; Alessandra Larocca, dirigente segreteria Fials Brindisi; Elena Marrazzi, responsabile Coordinamento Donne Fials; e il giuslavorista Nicola Roberto Toscano, università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, autore del libro ‘La responsabilità professionale sanitaria dopo il Coronavirus’ (Adda editore). Modera la giornalista Silvia Donat-Cattin.

Per seguire il webinar basta accedere alla diretta Facebook dalle ore 15:00 cliccando sul seguente link: https://www.facebook.com/FIALS/posts/1645647272312870.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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