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Da Lega Nord Emilia Romagna

ALAN FABBRI E MAURA TOMASI (LN): «CITTADINI COSTRETTI A VIAGGIARE VERSO CONA CON I BAMBINI MALATI, NELLE ORE NOTTURNE. REGIONE E AUSL ASSICURINO LA COPERTURA DEI SERVIZI»

Non bastasse il “mezzo annuncio” sulla sospensione del servizio di consulenza pediatrica diurna all’ospedale del Delta, ora arriva anche la protesta dei genitori dei piccoli pazienti: visto che la guardia medica pediatrica, dopo le ore 20 e nei festivi, non ci sarebbe più. Morale? «I cittadini sono costretti a viaggiare di sera, anche con la nebbia e il maltempo, per portare i loro figli a Cona. E’ una situazione inaccettabile», spiega il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri. Il quale, il 21 dicembre scorso, aveva presentato anche un’interrogazione all’Assemblea legislativa, per richiedere chiarimenti urgenti al titolare della Sanità regionale, l’assessore Sergio Venturi. Perché quello che succede al Delta, in realtà, non è molto diverso da quanto si è registrato (nel corso dell’ultimo anno e mezzo) anche negli ospedali della Romagna. «Quella che è stata “venduta” ai cittadini di Comacchio e Lagosanto – aggiunge la consigliera comacchiese Ln, Maura Tomasi – è la falsa convinzione che attraverso le Case della salute i bambini avrebbero avuto l’assistenza pediatrica necessaria, mentre è cambiato assolutamente nulla: il venerdì pomeriggio, quando finisce il proprio turno, la guardia medica pediatrica timbra il cartellino e il servizio rimane sguarnito. Non sappiamo se è un problema di “penuria” di medici, come sostiene l’Ausl o di qualità dei bandi (sempre in Romagna, l’unico bando per un posto a tempo indeterminato ha sortito effetti positivi; ndr) fatto sta che registriamo le lamentele dei nostri cittadini, costretti a viaggiare fino a Cona, con i loro figli malati». Alan Fabbri chiede ancora una volta di fare luce su quanto sta accadendo: su quello che è accaduto poco più di una settimana fa, a proposito della lettera recapitata dal Distretto sanitario Sud-Est di Ferrara dell’Ausl ai sindaci dell’area, ed oggi anche sul funzionamento in “orari d’ufficio” della guardia medica pediatrica, che invece dovrebbe essere garantita H.24. «L’Ausl deve trovare al più presto una soluzione per garantire all’ospedale del Delta una continuità del servizio – incalza Fabbri -. Perché a pagare il prezzo di questa riduzione della copertura da parte della guardia medica sono, come sempre, le fasce più deboli della popolazione».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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