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Svegliarsi a proprio piacimento, dormire quando si vuole è quasi impossibile: il lavoro, le faccende domestiche, la cura per i propri cari e il ritmo complessivo imposto dal vivere sociale, tutte queste motivazioni molto spesso non ci permettono di dormire bene. La carenza di sonno comporta tutta una serie di conseguenze negative sulla salute, tra cui il calo di attenzione e altre funzioni cognitive, umore irritabile, mancanza di energia, etc. Affinché una notte di sonno sia ristoratrice, bisogna che si verifichino certe condizioni, alcune più facili, altre non sempre realizzabili. La più importante, a volte, è anche la più difficile da attuare: andare a letto tranquilli.

Alcune strategie per migliorare il sonno

  • Creare un ambiente per dormire che sia il più buio possibile;
  • spegnere tutti i dispositivi elettronici e luci led di computer e tv;
  • evitare di usare lampadine dalla luce fredda prima di andare a dormire;
  • mantenere la temperatura in camera attorno ai 20 gradi;
  • assicurarsi di avere un materasso ottimale e confortevole, adatto al proprio corpo: non è necessario che sia ortopedico (serve solo a riposare mezzora) ma deve offrire una adeguata capacità di assorbimento, un appoggio gradito e, contemporaneamente, deve sostenere bene la colonna vertebrale, il materasso deve avere una densità pari al peso (in media un 20/22 di densità);
  • evitare di assumere tè, caffè, cioccolata e altre sostanze contenenti caffeina nelle sei ore antecedenti il sonno;
  • evitare anche la nicotina, che è uno stimolante come la caffeina;
  • l’alcool rende più semplice addormentarsi, ma aumenta il numero dei risvegli notturni;
  • non bere troppa acqua prima di andare a dormire, questo causa lo stimolo di urinare;
  • evitare troppe distrazioni, in particolare evitare di leggere e guardare la tv a letto, che dovrebbe essere solo il luogo per dormire e godere dell’intimità fisica;
  • fare esercizio fisico soft durante il giorno crea un picco più alto di temperatura durante il giorno che aumenterà i livelli di energia, così a fine giornata la temperatura corporea calerà più velocemente mantenendosi bassa per un lungo periodo di tempo favorendo un sonno più profondo e senza interruzioni;
  • gli esercizi fisici sono positivi per il sonno, purché non vengano eseguiti troppo vicini all’ora di dormire;
  • concedersi un rilassante bagno caldo circa 2 ore prima di andare a dormire: immergersi nella vasca, respirare profondamente e concentrarsi sugli effetti distensivi del calore su ogni singolo muscolo.

Durante il sonno il cervello attraversa 5 fasi caratterizzate da pattern di onde cerebrali diverse e lo stadio che maggiormente influisce sul nostro stato di riposo è quello del sonno profondo (caratterizzato dalla produzione onde Delta) e della famosa fase Rem (onde Theta). Molti casi di insonnia, ansia e depressione hanno infatti una relazione con bassi livelli di serotonina, la serotonina è un importante regolatore del sonno. Quando i livelli di questa sostanza sono alti viene favorito un sonno profondo. La produzione di serotonina può essere stimolata da alcuni cibi, come quelli con alti contenuti di carboidrati, mentre altri, come la carne rossa, ne inibiscono la produzione. È importante, inoltre, avere orari regolari per andare a dormire e per svegliarsi. Andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora tutti i giorni è una delle strategie più importanti per avere un buon sonno. Sebbene sia difficile, fare un riposino tutti i pomeriggi dà una sferzata di energia per la restante parte del giorno: basta coricarsi 10 minuti, respirare bene controllando il ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione, fondamentale anche per imparare a rilassarsi e a riposare meglio.

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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