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Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato. (Arthur Schopenhauer)

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I nostri amici animali possono essere un immenso valido aiuto in ogni momento della vita, ci stanno accanto ogni giorno senza chiedere molto, ci accolgono con amore anche quando meno ce lo aspettiamo. Il loro ruolo durante una malattia, poi, è quasi miracoloso. Si è parlato molto di pet therapy, intendendo con essa una terapia dolce, basata sull’interazione uomo-animale, che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-medico e stimolare la partecipazione attiva del paziente. Fu lo psichiatra infantile Boris Levinson a enunciare, per la prima volta, intorno al 1960, le sue teorie sui benefici della compagnia degli animali, che egli stesso applicò nella cura dei suoi pazienti. Oggi la pet therapy, che coinvolge generalmente un professionista del campo sanitario, un medico veterinario, un coadiutore dell’animale e un coordinatore d’intervento (psicologo, educatore, infermiere etc.), trova ampia applicazione in case di riposo, ospedali e comunità di recupero. L’animale è individuato a seconda del paziente, in base alle sue preferenze, alle sue capacità psico-fisiche, e anche alle sue allergie, fobie e risposte emotive fin dalle prime sedute. Cani, gatti, cavalli, asini, delfini, tutti possono aiutare. Oggi però ci occuperemo di cani, non solo per il mio amore immenso per questo animale (che, in questo caso, non conta) ma per l’impiego che se ne sta facendo a Ferrara, all’Ospedale Sant’Anna di Cona, grazie a un gruppo eccezionale di persone, di cui vi parleremo, Tiziano e Sara in primis. Se poi avete visto il commovente film Pet Therapy, Un cane per amico (2008), di George LaVoo, con Jeff Bridges, comprenderete ancora meglio come il solitario e silenzioso scrittore Jon Katz, che sta vivendo una crisi creativa dopo la separazione dalla moglie, esca dal suo stato di apatia solo quando un canile gli affida un Border Collie irrequieto e indisciplinato, segnato dai maltrattamenti subiti in passato…

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Anche il Ministero italiano della Salute (vedi)  sottolinea come, nei bambini con particolari problemi, negli anziani e in alcune categorie di malati e disabili, il contatto con un animale possa aiutare a soddisfare certi bisogni fondamentali (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e a recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto. I bambini, poi, hanno una reazione particolare, i bambini, questa meraviglia. Alcune recenti esperienze, continua il Ministero, condotte in Italia su piccoli pazienti ricoverati in reparti pediatrici nei quali si è svolto un programma di Attività Assistite da Animali (AAA), dimostrano che la gioia e la curiosità da loro manifestate durante gli incontri con l’animale consentono di alleviare il disagio dovuto alla degenza, tanto da rendere più sereno il loro approccio con le terapie e il personale sanitario. Le attività ludiche e ricreative organizzate in compagnia e con lo stimolo degli animali, il dare loro da mangiare, il prenderli in braccio per accarezzarli e coccolarli hanno lo scopo di riunire i bambini, farli rilassare e socializzare tra loro in modo da sollecitare contatti da mantenere durante il periodo più o meno lungo di degenza, migliorare, cioè la qualità della loro vita in quella particolare contingenza. Un sostegno davvero grande e importante.

Ecco allora che, Sabato 28 Novembre, è stato effettuato il primo sopralluogo presso l’ospedale di Cona per portare sostegno ai bambini ricoverati: gli amici pelosi Cipolla (il capo…), Polly, Barny e Bianca, assieme al Responsabile Scientifico Francesca Bissi (veterinaria comportamentalista) e a Teresa Cavalletti (Educatrice Cinofila), hanno fatto la loro visita al reparto pediatrico per portare cura e assistenza ai bambini ricoverati.

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Il progetto è stato creato e sviluppato dalla onlus Vola nel Cuore (http://www.volanelcuore.it), importante associazione di volontariato che da dieci anni opera a favore dei bambini all’interno dei reparti pediatrici, mediante la figura di “Claun” che da tempo stava lavorando al Progetto Cipolla.

 Tiziano Menabò, Presidente responsabile della Onlus, e Sara Chendi, Medico Veterinario nonché volontaria di Vola nel Cuore e collaboratrice, hanno voluto esaudire il desiderio del volontario/collega/amico Cipolla deceduto prematuramente nel 2014. Amante dei bambini e degli animali, da sempre esprimeva il desiderio di coesione tra “Claun” e animale come terapia per alleviare le sofferenze psicologiche dei piccoli degenti.

Cipolla è anche il nome della mascotte del Progetto, una cagnolina salvata da un canile di Reggio che sta ancora lavorando per diventare un’amica di corsia per i bambini.

 Dopo una conferenza stampa il 3 Dicembre con la direzione ospedaliera, sabato 5 dicembre, è iniziato il percorso che ha visto protagonisti i bambini assieme a queste magnifiche creature a 4 zampe, incontratisi presso la sala giochi del reparto di pediatria. A gennaio 2016, poi, l’Associazione Chiaramilla (http://www.chiaramilla.it) riprenderà il progetto “Con un balzo di coda…”, svolgendo Attività Assistite da Animali presso il Reparto di Onco-ematologia Pediatrica e presso la Medicina Riabilitativa del S. Giorgio.

Zampette, manine, carezze e giochi per qualche tempo allevieranno momenti impegnativi, accompagnando, magari, un tenero ricordo ad uno più difficile, complesso e duro.

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http://www.volanelcuore.it

L’associazione di volontariato Vola nel Cuore onlus opera sul territorio di Ferrara ed in particolar modo presso l’ospedale S. Anna, nei reparti di Pediatria e Neonatologia, con cui ha una regolare convenzione dal febbraio 2005. L’obiettivo storico dell’Associazione era di dare assistenza ospedaliera pediatrica gratuita ai piccoli pazienti ricoverati sostituendosi, con i propri volontari, ai genitori nel caso gli stessi fossero impossibilitati o assenti. Oltre all’attività di assistenza ospedaliera, dal 2007, la Onlus:

  • dona attrezzature mediche indispensabili ai reparti ospedalieri;
  • svolge attività ricreative presso i reparti pediatrici: il sabato visita i bambini con i suoi volontari claun (clown) formati per questo tipo di servizio;
  • sviluppa progetti per il benessere dei bambini ospedalizzati;
  • fa parte del Coordinamento Associazione Volontariato Protezione Civile di Ferrara.

http://www.chiaramilla.it

L’Associazione ChiaraMilla è impegnata in diversi progetti di AAA svolti sul territorio dell’Emilia Romagna. Lo scopo delle varie attività è principalmente quello di migliorare lo stato di benessere delle persone che sono per lo più costrette a vivere situazioni di disagio.

http://www.bringpet.com/

E’ il social network che permette di trovare i locali commerciali che accettano l’ingresso di animali domestici e consente agli utenti di lasciare il proprio feedback in relazione alle caratteristiche degli esercizi commerciali recensiti e dei servizi disponibili. Sostiene il “Progetto Cipolla”.

Fotografie di Progetto Cipolla, gentile concessione di Tiziano Menabo’

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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