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Da: Ferrara Off

Dagli anni del consenso alla nostalgia: sabato 21 gennaio il monologo di Daniele Timpano

Dagli anni del consenso a quelli della nostalgia: ‘Dux in scatola’ ripercorre le rocambolesche vicende di cui fu protagonista il cadavere di Benito Mussolini, da Piazzale Loreto nel 1945 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano a Predappio, sette anni dopo, per tracciare il percorso del duce nell’immaginario degli italiani.

Lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato da Daniele Timpano, sarà presentato sabato 21 gennaio alle 21 presso il teatro Ferrara Off, in viale Alfonso I d’Este 13. Alle avventure post-mortem del cadavere intreccerà brani di testi letterari del Ventennio, luoghi comuni sul regime e materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti. L’attore, costretto ad avvicinare la materia da una profonda lontananza cronologica e ideologica, giocherà a identificarsi nell’oggetto del suo racconto, come se la forza criminale del fascismo fosse contenuta e custodita nel suo stesso corpo, mentre le spoglie mortali di Mussolini sembra riposino nel baule che lo accompagnerà sul palco. L’assimilazione forzata tra soggetto e oggetto – l’attore ‘sinistramente’ vivo e il gerarca ‘destramente’ morto – confermerà la lontananza irriducibile che separa visioni del mondo inconciliabili.

«Con questo monologo inauguriamo il cartellone dell’inverno 2017 – spiega l’attore Marco Sgarbi, tra i fondatori di Ferrara Off -. Una programmazione particolarmente variegata e aperta a nuove collaborazioni che abbiamo voluto chiamare ‘Fuori Pista’. Aprire l’anno con ‘Dux in scatola’ è una grande soddisfazione. Ci permette di far conoscere a Ferrara un lavoro di riconosciuta qualità, che ha meritato già diversi premi – finalista a Scenario nel 2005 e a Vertigine nel 2010, nella selezione Face à Face nel 2011. Ma non è solo questo il punto: crediamo che la tematica affrontata da Timpano, l’eredità culturale del fascismo nell’Italia dei giorni nostri, sia più che mai attuale e meritevole di attenzione e riflessione, a livello nazionale ma anche a livello locale, considerati i recenti fatti di cronaca legati alle difficoltà di inclusione sociale della popolazione immigrata».

L’ingresso a ‘Dux in scatola’ sarà gratuito per tutti i titolari della gift card Regalo Off, costerà 8 euro per i soci di Ferrara Off, 5 euro ridotto per gli under20, 10 euro – comprensivi di tessera 2017 – per i non soci. Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

La Compagnia Frosini/Timpano sarà in scena anche venerdì 20 gennaio presso il Teatro Comunale di Occhiobello con lo spettacolo ‘Acqua di Colonia’ e domenica 22 gennaio alle 18, di nuovo a Ferrara Off, con ‘Digerseltz’: un lavoro sull’ossessione per il cibo, sul mangiare come azione politica e pratica culturale massificata, azione sotterraneamente rituale legata al rapporto dell’essere umano con il corpo, la morte, il sacro e la comunità.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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