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Da: PD Stampa

Ecobonus in fattura, le associazioni di categoria artigiane sono state ascoltate in regione

Calvano (Pd): “Il decreto crescita condanna quasi 50.000 imprese artigiane in Emilia-Romagna”

Dopo l’audizione delle associazioni di categoria artigiane – CNA e Confartigianato – in Commissione Politiche Economiche, il Partito Democratico dalla Regione Emilia-Romagna chiede convinto che il Governo e la maggioranza parlamentare ritirino quanto previsto dall’art. 10 del cosiddetto Decreto crescita.

“Il punto su cui abbiamo chiesto alle associazioni di esprimersi, è l’inserimento in fattura degli ‘ecobonus’. In sostanza si impone alle aziende di anticipare, sotto forma di sconto, la detrazione che spetta al cliente per gli interventi di efficientamento energetico e rischio sismico. Un provvedimento che aggredisce le piccole aziende che si occupano di edilizia, impiantistica, serramentistica. È bene sottolineare di che numeri stiamo parlando: in Emilia-Romagna le imprese potenzialmente coinvolte dal nuovo meccanismo di riconoscimento degli ecobonus sono oltre 65.000, di queste circa 48.000 sono artigiane. A Ferrara i numeri diventano 4.500 e 3.200. Le aziende artigiane sono quelle che tendenzialmente non hanno un volume di affari che garantisce loro la liquidità necessaria ad anticipare lo Stato nel riconoscere gli incentivi ai clienti” stigmatizza il consigliere regionale Paolo Calvano, segretario del Pd dell’Emilia-Romagna.

“La commissione di oggi, che avevamo richiesto con urgenza come Pd, ha dato contezza del problema a tutti i consiglieri regionali presenti. Noi – conclude Calvano – ribadiamo la nostra forte contrarietà alla disposizione introdotta col decreto crescita e ci facciamo carico di rivolgere formali richieste di impegno al Governo perché cambi rapidamente rotta e non condanni le micro, piccole e medie imprese artigiane che sono un pilastro della nostra economia”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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