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Con la nuova serie di giochi educativi lanciata dalla multiutility per smartphone e tablet, i cittadini possono imparare – in modo semplice e piacevole – a conferire correttamente i loro rifiuti. Tre sfide a tempo che aiutano il Pianeta e regalano premi e divertimento Anche nel 2021 il Gruppo Hera rinnova l’adesione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si tiene dal 20 al 28 novembre 2021, e lo fa rilanciando la sua più recente e innovativa iniziativa di edutainment, gli ECOgames: tre diversi giochi per smartphone, tablet e desktop progettati per imparare, divertendosi, a fare sempre meglio la raccolta differenziata.
I tre giochi sono caratterizzati dai colori e da ambientazioni iconiche della multiutility: è possibile giocare e rigiocare separatamente o insieme, in una sorta di triathlon digitale, allo scopo di raggiungere il punteggio più alto possibile e tentare, così, di aggiudicarsi uno dei tanti premi in palio. Con gli ECOgames, Hera vuole avvicinare sempre più i cittadini al mondo della raccolta differenziata: grazie allo stile in pixel-art e alle modalità di gioco che rimandano ai best-seller del settore videoludico, infatti, parte la sfida a cimentarsi in giochi divertenti – il memory ambientale, la caduta rifiuti e il labirinto ecologico – che in modi diversi testano abilità e velocità nell’associare ogni rifiuto al suo corretto conferimento.
In questo modo vengono messe alla prova le abilità e le conoscenze dei giocatori sulla raccolta differenziata, avendo però cura di garantire un’esperienza divertente e immediata.
Scopri di più sui tre ECOgames sulla raccolta differenziata

Memory ambientale – non sempre è facile memorizzare informazioni utili… però possibile allenarsi! Per migliorare la qualità della raccolta differenziata, questa sfida mette alla prova le conoscenze e la memoria dei giocatori, che dovranno individuare le coppie di rifiuti uguali e, nel tempo più breve possibile, gettarle nel contenitore corretto.
Labirinto ecologico – il principio “ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa” vale anche nel caso dei rifiuti, che devono essere collocati nei loro specifici contenitori. Trovare quello giusto, quindi, è fondamentale in questo gioco, che consente di guidare un piccolo contenitore alla ricerca dei rifiuti corretti.
Caduta rifiuti – ciascuno può fare la sua parte per tutelare l’ambiente, con gesti pratici, semplici ma importanti. È possibile fare pratica per migliorare la qualità della raccolta differenziata collocando ogni rifiuto nel contenitore giusto. Ma attenzione: più passa il tempo, più i rifiuti aumentano…

Buone prassi da seguire anche a casa

Le abitudini prese nella realtà virtuale degli ECOgames possono essere trasferite nella vita di tutti i giorni, ed è per questo che si può giocare – con personalizzazioni ad hoc dei giochi per territorio – nelle varie province in cui il Gruppo Hera gestisce i servizi ambientali: Bologna, Cesena, Ferrara, Modena,
Ravenna, Rimini, Padova, Trieste, Pesaro e Urbino.
Per ogni territorio, inoltre, è prevista una classifica: accumulando punteggi sui tre giochi si sale di posizione: i giocatori passeranno da “apprendisti” a “informati”, per poi diventare “consapevoli” e quindi veri e propri “esperti” su come fare la raccolta differenziata! Quelli che arriveranno primi in ogni classifica territoriale riceveranno un premio green: uno zaino contenente una shopper di cotone riciclato, una felpa, una t-shirt, semi di basilico o prezzemolo, una pianta di girasole e un adesivo laminato. Non solo i primi saranno ricompensati per le loro competenze nella raccolta differenziata: sono previsti premi e omaggi fino al decimo posto.

SERR: a Ferrara i cittadini visitano l’impianto del termovalorizzatore
Sabato 20 novembre, i cittadini che si sono prenotati potranno accedere all’impianto di selezione e
recupero rifiuti e al termovalorizzatore di HERAmbiente (via C. Diana 40 a Ferrara). Lungo tutto il
percorso saranno accompagnati da personale del Gruppo Hera che illustrerà le varie fasi del processo,
mostrando dove confluiscono i rifiuti raccolti a Ferrara, come vengono gestiti e come funzionano questi
impianti. L’iniziativa è inserita nella Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (SERR), che incoraggia
tutti i cittadini europei ad attuare azioni di sensibilizzazione sulla gestione sostenibile delle risorse
naturali e dei rifiuti, ed è organizzata dal Centro IDEA del Comune di Ferrara in collaborazione con il
Gruppo Hera.

Hera: i progetti per ridurre la produzione di rifiuti e migliorare l’ambiente, a partire dal Rifiutologo
La nuova piattaforma di giochi prende posto accanto ad una ormai storica applicazione del Gruppo Hera, Il Rifiutologo: questa app aiuta i cittadini indicando, in caso di dubbio, in quale contenitore deve essere buttato ogni specifico rifiuto. E anche uscendo dal digitale, sono numerose le opportunità che Hera offre ai suoi clienti per ridurre i rifiuti e che testimoniano l’impegno del Gruppo per passare da un’economia lineare a una di tipo circolare. Iniziative come Cambia il finale (501 tonnellate di mobili recuperati solo nel 2020), FarmacoAmico, (345 mila confezioni di medicinali recuperate dall’avvio del progetto, per un valore complessivo di quasi 4 milioni di euro) e CiboAmico, che in dodici anni ha consentito il recupero di circa 110 mila i pasti evitando 48 tonnellate di rifiuti.
Questi e tanti altri progetti sono illustrati nel report “Costruire insieme il futuro”, approfondimento
tematico di sostenibilità che il Gruppo Hera dedica alle iniziative in cui le comunità locali, coinvolte o
abilitate dalla stessa multiutility, assumono un ruolo attivo in alcune fra le più importanti sfide del nostro
tempo. Con il report “Sulle Tracce dei Rifiuti”, invece, l’azienda mette in evidenza, tra le altre cose,
come anche grazie ai propri impianti, già oggi la multiutility recuperi più del 90% di quanto viene
conferito in modo differenziato. Un risultato possibile solo grazie alla collaborazione dei cittadini, che con
il loro impegno aiutano Hera ad alimentare un’economia verde che vale 13 miliardi di euro all’anno.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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