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Da: Comune di Ferrara

In Ecosistema Urbano 2016, pubblicato oggi sul SOLE 24 ore, Ferrara si posizione al 27esimo posto, ottenendo così un notevole miglioramento rispetto alle ultime due classifiche che la vedeva nel 2015 occupare la 57esima posizione.

Ferrara, secondo la classifica di Legambiente, si colloca al terzo posto nella classifica parziale delle città dell’Emilia Romagna dopo Parma e Ravenna.
Il miglioramento è dovuto in parte al primo posto per la copertura da fonti rinnovabili insediate sul territorio del fabbisogno energetico delle famiglie: siamo addirittura al 100%.

Bene l’impiego moderato di auto in città, che riguarda ‘solo’ il 44% dei cittadini (8° posto a livello nazionale); benissimo l’indice di ciclabilità: 19,97 metri di piste ogni cento abitanti (che vale il 7° posto); si mantengono costanti i metri quadrati di area pedonale 0,28 (che vale la 43esima posizione)

Si registrano invece peggioramenti per quanto riguarda la qualità dell’aria che hanno valso la 44esima posizione per la media annua di NO2, la 61esima posizione per i giorni di superamento in un anno di O3 e la 66esima posizione per la media annua di PM10: risultati in linea con tutte le città della nostra Regione, alcune registrano risultati peggiori.

Si mantengono costanti invece la produzione pro-capite di rifiuti urbani (696 chilogrammi all’anno, 93esimo posto) mentre va un po’ meglio la raccolta differenziata (40esimo posto, 54,3% nel capoluogo).

Anche sul fronte delle dispersioni sulla rete idrica nella nostra città si mantiene costante la percentuale della dispersione di rete e dei consumi idrici domestici, mentre migliora lievemente la capacità di depurazione.

Il risultato complessivo ci soddisfa in quanto ci consente di migliorare notevolmente la nostra posizione a livello nazionale: un risultato mai raggiunto negli ultimi anni che dimostra come le strategie messe in campo hanno funzionato e stanno dando i propri frutti.

Ovviamente si continuerà ad operare per migliorare ulteriormente la nostra posizione grazie agli effetti dei nuovi progetti che questa Amministrazione ha già programmato

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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