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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

All’Emilia-Romagna 3,6 milioni di euro dal Ministero del Lavoro per la crisi nel settore delle costruzioni. Corsi di formazione, tirocini retribuiti e azioni di ricollocazione professionale in altri settori per gli ex addetti del comparto e sostegno all’avvio di una attività autonoma o imprenditoriale. Incentivi per le aziende che assumono gli over 50

Alla Regione Emilia-Romagna 3,6 milioni di euro per affrontare la crisi del sistema regionale dell’edilizia e delle costruzioni dal Fondo nazionale per le politiche attive del lavoro del Ministero del Lavoro.

Istituito nel 2014 con la legge di stabilità, il Fondo nazionale ha una prima dotazione di 15 milioni di euro per favorire il reinserimento lavorativo delle persone che godono di una misura di sostegno al reddito. La Regione aveva candidato un proprio programma di intervento, e il Ministero del Lavoro ha ora pubblicato la graduatoria, assegnando all’Emilia-Romagna 3,6 milioni di euro.
A fronte di 11 Regioni e Province autonome che hanno inviato la loro candidatura, 5 sono state quelle che a seguito di una valutazione qualitativa dei progetti sono state ammesse al finanziamento. Oltre all’Emilia-Romagna, sono stati finanziati i progetti di Lazio (3,4 milioni), Lombardia (1,7 milioni), Marche (2,2 milioni) e Sardegna (3,9).
Soddisfazione espressa dall’assessore alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi, che ha ricordato “il grande valore di questi interventi come azioni a sostegno dell’edilizia, un settore che tanto ha sofferto in questa lunga fase di crisi”.
Il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna ha perso in sette anni di crisi il 18% degli occupati, di cui circa 28 mila addetti in cassa integrazione. Negli anni della crisi, il comparto ha perso circa il 31% del valore aggiunto ed è previsto ancora un calo nel 2015.
La Regione guarda con il proprio programma all’intera filiera dell’abitare, che comprende oltre alle aziende di costruzione degli edifici, anche le attività estrattive di minerali per materiali da costruzioni e legno, produzioni di piastrelle e calcestruzzi, infissi e serrature, produzione di componenti meccaniche per le abitazioni (caldaie, ascensori, chiusure automatiche, ecc.), attività di ingegneria e architettura.
Il piano dell’Emilia-Romagna sarà articolato nelle diverse attività che sono già state sperimentate nell’ambito della programmazione regionale a contrasto della crisi.
Si prevede la ricollocazione professionale, anche in altri settori, degli ex addetti del comparto costruzioni attraverso corsi di formazione, tirocini retribuiti e accompagnamento al lavoro, percorsi a sostegno per l’avvio di una attività autonoma o imprenditoriale e incentivi per le aziende che assumono gli over 50, i lavoratori a maggiore rischio di esclusione.
Le azioni riguarderanno oltre 1.100 lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, ma anche i disoccupati da almeno un anno.
Si realizzeranno azioni di accompagnamento individuale, con la definizione di percorsi personalizzati e tutoraggio, percorsi brevi di formazione individuali o in piccoli gruppi per l’acquisizione di competenze di base e/o tecnico- professionali propedeutiche all’attivazione di un tirocinio.
Il progetto della Regione per gli ex addetti delle costruzioni prenderà avvio a settembre 2015 e continuare fino al 31 agosto 2017.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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