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Da: Stampa
Comacchio bissa l’accoglienza della prestigiosa corsa d’auto d’epoca Mille Miglia: mercoledì 15 maggio, dalle ore 18, il centro storico lagunare sarà animato dal prestigioso corteo automobilistico che narra la storia delle auto e dell’ingegneria. Quattrocentocinquanta vetture, , 5 i continenti di provenienza degli equipaggi, oltre 30 i paesi rappresentati in gara; oltre 70 Case costruttrici: 1801 i chilometri che la prestigiosa corsa ha previsto per questa sua trentasettesima edizione.
L’edizione 2019 della storica Freccia Rossa vedrà anche la partecipazione di 5 vetture della categoria Militare che avranno alla guida esponenti delle Forze Armate Italiane. Le signore dai motori stellati saranno anticipate, come da tradizione, dalle oltre150 auto afferenti al Ferrari Tribute to 1000 Miglia e il Mercedes Benz 1000 Miglia Challenge
La gara prenderà avvio da Brescia (mercoledì 15 maggio) per proseguire per Desenzano, Sirmione, Valeggio sul Mincio, Mantova, Ferrara, Comacchio e Ravenna, per arrivare in serata a Cervia Milano Marittima. Il secondo giorno la carovana raggiungerà Cesenatico e proseguirà per Gambettola, Urbino, Corinaldo, Senigallia, Fabriano, Assisi, Perugia, Terni e Rieti fino a raggiungere Roma.
Dalla Capitale (venerdì 17) si articolerà il percorso di risaluta: sfiorando il Lago di Vico e ancora Viterbo, Radicofani, Castiglione d’Orcia, Siena, Vinci, Montecatini, Pistoia e Firenze per raggiungere, dopo aver valicato gli Appennini, Bologna.
La giornata conclusiva (sabato 18 maggio) prevederà un tour fra Modena, Reggio Emilia, Langhirano, Parma, Busseto, Cremona, Carpenedolo, Montichiari e Travagliato. E per finire, passerella d’onore in Viale Venezia nella città di Brescia.
Il sindaco Marco Fabbri sottolinea “Il passaggio a Comacchio della Freccia Rossa è un evento di grande pregio: uno dei migliori e felici esempi di storia del design e dell’automobile che percorre uno straordinario territorio del nostro Paese. E la nostra città nel cuore del Delta del Po, allo stesso modo, rappresenta la sintesi perfetta di cultura vocata alla bellezza. Un connubio, quindi, valido a dimostrare quanto può l’ingegno umano, la tradizione fattiva, antica e moderna, fra passato e futuro. La mille Miglia rappresenta una pagina di storia e noi, per il secondo anno, ne facciamo parte”.
L’Agenzia di Comunicazione Studio Borsetti, già Partner Organizzativo Ufficiale di 1000 Miglia s.r.l. curerà l’organizzazione dell’evento

Aspettando la Mille Miglia

L’appuntamento per tutti gli appassionati e non, è per Mercoledì 15 Maggio a partire dalle ore 18. Ma a partire dalle ore 16, prima dell’arrivo della “carovana della Freccia Rossa”, lungo lo stesso percorso cittadino della Mille Miglia, saranno protagoniste alcune importanti iniziative collaterali.
– Sfilata di auto d’epoca del Camebo Club Auto Moto d’Epoca Bologna in collaborazione con Ascom Confcommercio di Ferrara e Provincia. Presentazione ufficiale in Piazza Folegatti a cura di Studio Borsetti e del Presidente Federico Bertelli. A seguire le vetture si potranno ammirare anche in Piazza Cardinale Pallotta.
– Sfilata di vespe del Vespa Club Lidi di Comacchio. Presentazione ufficiale in Piazza Folegatti a cura di Studio Borsetti e del responsabile Giampaolo Guidi.
– Sfilata di auto, moto e biciclette d’epoca del Circolo Comacchiese Auto-Moto-Bici d’Epoca. Presentazione ufficiale in Piazza Folegatti a cura di Studio Borsetti e del responsabile Umberto Carli. Il Circolo Comacchiese Auto-Moto-Bici d’Epoca aspetta il pubblico anche presso il proprio stand in piazza XX Settembre.
– “Il sapore dell’accoglienza”; in piazza XX Settembre gli studenti e i docenti dell’Istituto Superiore Remo Brindisi di Lido degli Estensi, accoglieranno i visitatori e i turisti con il sapore e il gusto di assaggi presso il proprio stand dalle ore 18.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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