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Ufficio Stampa Consorzio Ospedaliero Colibrì.

NUOVO DIRETTIVO ANASTE EMILIA ROMAGNA PER IL TRIENNIO 2021-2023:  

Riconfermati ai vertici: il presidente Gianluigi PIRAZZOLI, il Vice Averardo ORTA e il tesoriere Ivonne CAPELLI.
Pirazzoli: “Salvaguardare la Terza Età, sfida ancora più complessa con la pandemia Sars-CoV-2” 

Rinnovato il direttivo regionale ANASTE (Associazione Nazionale strutture per la terza età) per il triennio 2021-2023.

Alla guida dell’Associazione che in Emilia-Romagna aggrega 36 strutture residenziali per la terza età, si conferma – è il quarto mandato di fila – Gianluigi Pirazzoli. Ad affiancarlo in squadra è il Vicepresidente Averardo Orta e Ivonne Capelli Tesoriere, entrambi riconfermati nelle recenti elezioni.

Inoltre Pirazzoli e Orta (già Tesoriere e membro del Board della federazione ECHO di cui ANASTE fa parte) sono stati eletti rispettivamente Vicepresidente Aggiunto e componente del Comitato Esecutivo di ANASTE nazionale.

Completano il team regionale, i consiglieri: Guido Gaggioli, Roberto Muccinelli, Sofia Castellari, Edmondo Buscaroli, Lorena Baldazzi, Silvia Bartolini, Linda Cavallaro in rappresentanza di Bologna; Roberto Secchi, Andrea Po per la provincia di Modena, Andrea Vasini e Daniela Bezzi in rappresentanza di Rimini.

“Essere riconfermato alla guida di ANASTE in un momento storico così complicato, all’insegna di nuove sfide per il comparto sociosanitario, significa certamente nuove responsabilità ma anche capacità di rimanere trasparenti e in rete tra noi e con le istituzioni – dichiara il presidente Pirazzoli. Dal 2020, anno in cui è scoppiata l’emergenza abbiamo rafforzato la sinergia Pubblico e Privato, potenziando il dialogo con i comuni e la Regione Emilia-Romagna. Mentre prosegue la campagna di vaccinazione COVID, rimane in ANASTE la voglia ed il bisogno di confrontarsi con l’esterno che speriamo in questo 2021 possa tradursi nel tradizionale Open Day, fissato ogni anno il 2 ottobre, per la festa dei nonni, nelle strutture associate.

Siamo alle prese con l’imprescindibile questione dei vaccini ma contestualmente stiamo lavorando alla raccolta dei dati per il Bilancio Sociale Aggregato. Attraverso la rendicontazione sociale di Settore, le strutture ANASTE, collaborano per giungere ad una migliore misurazione e comprensione dei principali impatti sociali ed economici relativi al loro operato al fine di contribuire alla sostenibilità del territorio e delle imprese. Come Associazione ci siamo sempre stati per risolvere non solo i problemi ma anche per trovare soluzioni che tutelino gli associati e gli anziani da qualsiasi nuova emergenza. Continueremo a rappresentare un baluardo anche in futuro per la tutela e il benessere degli anziani, dentro e fuori la pandemia” – conclude Pirazzoli.

 

L’ANASTE è membro dell’ECHO la Confederazione Europea delle Residenze private per anziani con sede a Bruxelles. 

 

 

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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