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Da Silvia Cirelli

17-18-19 maggio 2017
ARTE PUBBLICA nel centro di Ravenna: performance artistica di SHANI MILITELLO
Piazza Kennedy, mercoledì 17 (ore 11 – 12)
Chiesa di San Domenico, giovedì 18 (ore 17 – 18)
Porta Adriana, venerdì 19 (ore 17 – 18)
Emergenze creative 2017, la rassegna annuale d’arte contemporanea su tematiche
ambientali, torna nel centro storico di Ravenna e si riconferma come appuntamento fisso nella
programmazione culturale della città.
Arrivata alla sua decima edizione, l’esposizione mette a confronto arte e ambiente, in un dialogo
stimolante che si traduce in una proposta di arte pubblica in stretto contatto con la realtà locale.
Ancora una volta i cittadini vengono invitati a partecipare al messaggio artistico trasformandosi da
semplici osservatori a indispensabili protagonisti dell’intervento.
La rassegna è curata da Silvia Cirelli e si sviluppa come evento collaterale alla manifestazione
Ravenna 2017. Fare i conti con l’ambiente, organizzata da Labelab.
Per questa decima edizione è stata invitata la giovane artista ravennate Shani Militello, una
talentuosa e interessante voce dell’arte emergente nostrana. In linea con il concetto km zero della
manifestazione Ravenna 2017, anche la rassegna Emergenze Creative vuole sostenere l’obiettivo
di presentare un progetto che viene direttamente dal territorio emiliano-romagnolo e che affronti il
tema ambientale attraverso un intervento di arte pubblica.
L’intero percorso creativo di Shani Militello si costruisce sugli equilibri fra il mondo naturale e quello umano, catturando le distanze culturali che sempre più visibilmente allontanano l’uomo
contemporaneo dalla Natura. L’artista stupisce per un approccio sperimentale quasi primordiale,
distante dalla facile estetica dell’artificio, a favore invece di un’indagine riflessiva che restituisce autenticità e purezza espressiva.
Human Stone, questo il titolo del progetto che l’artista presenta a Emergenze Creative, è un’opera
che diventa vera e propria azione performativa. Durante le tre giornate della manifestazione infatti,
tre luoghi caratteristici del centro di Ravenna (Piazza Kennedy il 17 maggio, la Chiesa di San
Domenico il 18 e Porta Adriana il 19) si trasformeranno nella cornice di un intervento realizzato con
la collaborazione di due performers nascoste sotto a un tessuto che riprende le caratteristiche
della superficie di un sasso. Con i loro movimenti, daranno così vita a un “sasso vivente”, una
human stone per l’appunto, che si mimetizzerà perfettamente con il paesaggio circostante. I
passanti saranno dunque invitati a partecipare unendosi alla performance e interagendo con il
sasso umano così come farebbero con un qualsiasi sasso.
Interessata all’idea di rendere animati oggetti che in realtà non lo sono, l’artista simbolicamente
sottolinea quanto la natura, così come i suoi vari elementi (come lo stesso sasso), possa vivere,
animarsi, e anche conservarsi grazie all’intervento umano. E’ infatti l’uomo, che con la propria
sensibilità, attenzione e tutela può far vivere – o purtroppo anche calpestare – l’ambiente naturale
che lo circonda.
Questa decima edizione, che ancora una volta evidenzia quanto l’arte contemporanea possa
fungere da valido strumento di comunicazione e di sensibilizzazione, è organizzata con il sostegno
di Labelab, e si avvale della collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
In collaborazione con: Labelab, Accademia di Belle Arti di Ravenna
Con il Patrocinio di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione
Emilia- Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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