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Ufficio stampa Omnicom Public Relations Group – Ufficio Stampa McDonald’s.

Dalla produzione al consumo, la sfida dell’agroalimentare verso la transizione ecologica:
Nuovi consumatori e filiera a confronto su modelli di produzione, distribuzione e consumo sostenibili: il caso dell’Emilia-Romagna.

Fondazione Qualivita, Origin Italia in collaborazione con McDonald’s organizzano un appuntamento in Emilia-Romagna con focus su giovani imprese, nuovi stili di consumo, transizione green, consorzi di tutela, digitale, distribuzione e istituzioni.

Oggi l’agroalimentare è al centro di un grande progetto di innovazione e transizione ecologica, che coinvolge tutta la filiera: le imprese e i rappresentanti del settore, i consumatori e i cittadini chiamati a modelli di consumo sostenibile e, non da ultimo, la ristorazione, punto di contatto tra la produzione e il consumo, luogo in cui i cittadini sono chiamati a concretizzare le proprie scelte. In Emilia-Romagna i prodotti di qualità territoriale DOP IGP ricoprono un ruolo fondamentale: un paniere di 74 prodotti di eccellenza che vale oltre 3,5 miliardi di euro e coinvolge più di 16mila operatori, con filiere simbolo del made in Italy come il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP, ma anche i Salumi Piacentini DOP, il Prosciutto di Modena DOP, la Piadina Romagnola IGP,  la Patata di Bologna DOP e molti altri.

Un settore, perciò, che ricopre un ruolo prioritario anche nell’educare a un nuovo paradigma di produzione, distribuzione e consumo: per farlo, è fondamentale promuovere il confronto tra tutti gli anelli della filiera e in particolare con i giovani – nuovi cittadini e futuri consumatori – che saranno i veri interpreti del nuovo sistema di valori.

“L’Emilia-Romagna è la regione d’Europa che vanta il numero più alto di prodotti a marchio DOP e IGP, un valore agroalimentare unico grazie a questi 44 prodotti di eccellenza che esportiamo in tutto il mondo. Il valore di queste importanti produzioni di qualità nasce dalle tecniche di produzione e trasformazione che sanno raccontare l’intera storia di un territorio e delle sue comunità, dalla tradizione fino ai processi più innovativi e sostenibili. Il cibo per noi emiliano-romagnoli è un fatto culturale e sociale: una ricchezza unica e inimitabile. Stiamo lavorando per far conoscere il significato delle denominazioni, vere e proprie certificazioni di qualità e trasparenza verso i consumatori. Dietro ad una produzione certificata c’è un intero sistema che sostiene tutto il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico.” Dichiara Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca.

Programma dell’incontro: giovedì 13 maggio 2021 ore 11.00;

È possibile registrarsi e seguire l’evento al seguente link

 

Introduzione:

Mauro Rosati – Fondazione Qualivita

Cosimo Finzi – AstraRicerche

 

Filiera Melone Mantovano IGP:

Francesca Nadalini – Produttrice

 

Filiera Aglio di Voghiera DOP:

Stefano Silvi – Trasformatore

 

Filiera Ciliegia di Vignola IGP:

Monica Grandi – Produttrice

 

Filiera Prosciutto di Parma DOP;

Luca Galloni – Produttore

 

Alma – Scuola internazionale di Cucina italiana:

Davide Mondin – Professore

 

Filiera Parmigiano Reggiano:

Nicola Bertinelli – Consorzio di tutela

Massimiliano Zocca – Produttore

Maurizio Moscatelli – Azienda di Produzione

 

Filiera Aceto Balsamico di Modena IGP:

Mariangela Grosoli – Consorzio di Tutela

Stefano Imperatori – IPZS

 

Conclusioni:

Cesare Mazzetti – Fondazione Qualivita

Cesare Baldrighi – Origin Italia

Tommaso Valle – McDonald’s Italia

Alessio Mammi – Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca.

Filippo Gallinella – Presidente Commissione Agricoltura Camera dei deputati

 

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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