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Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio Ferrara

Artigiani, commercianti, ristoratori e agricoltori, tutti accomunati dall’entusiasmo, dalla passione, dagli inevitabili sacrifici, dall’attaccamento all’azienda e dalla forte responsabilizzazione sul lavoro, all’insegna di un modello di impegno e di laboriosità che non teme l’evoluzione del tempo.

Tanta emozione ma anche tanto orgoglio nel raccontare al Consiglio della Camera di commercio, in rappresentanza delle 425 imprese ferraresi beneficiarie quest’anno del Bando per la competitività promosso dall’Ente di Largo Castello insieme a tutti i Comuni del territorio, il loro essere imprenditori, attesi da nuove prove e da nuove sfide ma pronti a scommettere sulla qualità e a mettere in campo le loro energie migliori: il saper fare, l’innovazione che non dimentica la tradizione, i saperi dei territori, la bellezza, la cultura, la solidarietà. Artigiani, commercianti, ristoratori e agricoltori, tutti accomunati dall’entusiasmo, dalla passione, dagli inevitabili sacrifici, dall’attaccamento all’azienda e dalla forte responsabilizzazione sul lavoro, all’insegna di un modello di impegno e di laboriosità che non teme l’evoluzione del tempo.

Mirko Frezzati e Armerildo Osmani che, nella loro nuova start up in via Piangipane (News Path pizzeria e cucina), mescolano i profumi con una atmosfera calda e conviviale, offrendo ai propri clienti prodotti a km 0 con serate musicali a tema. Riccardo Barbieri, titolare del laboratorio “Global Cosmesi” di Vigarano Mainarda, che, da oltre 15 anni, è impegnato insieme ai sui collaboratori nella ricerca e nello sviluppo di materie prime innovative nel rispetto della pelle e dell’ecosistema, affacciandosi da poco anche sui mercati internazionali. Stesso entusiasmo per la giovane Ilaria Benassi, che ha rilevato una lavanderia-lavasecco (“Le Mille Bolle Blu” di Bondeno) innovandola con nuovi servizi e con macchinari all’avanguardia. E infine Graziano Sarto di Portomaggiore, un giovane imprenditore agricolo che ha deciso di innovare la sua attività acquistando un dispositivo di guida automatica con sistema di geo-localizzazione per migliorare l’efficienza delle lavorazioni.

“E’ in questa direzione, nella direzione tracciata dalle nostre imprese, che sempre più si muoverà la Camera di commercio, aprendo nuove strade, investendo nella formazione e nei saperi, muovendosi con le caratteristiche degli imprenditori: perseveranza, passione, generosità, vedere opportunità dove altri non le vedono, attivare e motivare talenti”. Così il presidente della Camera di commercio di Ferrara, che ha aggiunto: “E questo lo spirito che animerà il grande convegno – di valenza nazionale – che promuoveremo in primavera sul valore e sull’utilità sociale delle imprese. Perché è dalle imprese che passa la via del futuro, con l’autorevolezza dei fatti e il coraggio delle loro idee”.

Grande, infine, è stata la soddisfazione del massimo Organo della Camera di commercio per le 97 (55 uomini e 42 donne) assunzioni – a tempo indeterminato – generate dal Bando, 13 delle quali indirizzate a giovani tra i 18 e i 29 anni, chiamati dunque a fare la propria parte e ad inserirsi nel mondo del lavoro con opportunità adeguate alle loro qualifiche e aspirazioni.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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