Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Giornata promossa dalla Rete Europea dei Servizi Pubblici per l’Impiego e organizzata da Ministero del Lavoro per fare conoscere alle imprese tutti i servizi offerti dai Centri per l’Impiego pubblici. Iniziative a Bologna, Cesena, Ferrara, Modena, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini.

Bologna – Una giornata dedicata all’incontro tra i servizi pubblici per l’impiego e i datori di lavoro: è l’Employers Day, l’iniziativa organizzata per il 7 di aprile dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e promossa dalla Rete europea dei Servizi Pubblici per l’Impiego (PES Network). Anche l’Emilia-Romagna aderisce alla giornata con una serie di incontri organizzati dai Centri per l’Impiego del territorio, con l’obiettivo di fare conoscere alle imprese i servizi offerti.
L’intento dell’Employers Day è infatti approfondire la conoscenza con il mondo imprenditoriale, per aumentare il numero di aziende clienti e dunque il numero di possibili intermediazioni dei servizi pubblici per l’impiego, oltre che stimolare l’utilizzo di un linguaggio comune che possa rendere più facile l’incontro tra le competenze dei lavoratori e i fabbisogni dell’impresa e raccogliere idee e proposte migliorative.
“In questi anni di crisi in cui le difficoltà delle persone e delle imprese sono aumentate esponenzialmente, i Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna hanno assunto un ruolo particolarmente rilevante – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Oggi, anche grazie al progetto dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, istituita in coerenza con il Patto per il Lavoro, l’impegno della Regione è quello di rafforzare tali servizi quali perno di una nuova generazione di politiche attive. Per questo abbiamo aderito all’iniziativa, importante per favorire la conoscenza dei servizi offerti e soprattutto comprendere i fabbisogni delle imprese, al fine di innovare anche attraverso le tecnologie digitali, migliorare la qualità e la capacità di dare risposte all’altezza degli obiettivi di competitività che il sistema economico-produttivo del territorio si pone”.
In Emilia-Romagna da alcuni anni i Centri per l’Impiego, anche per rispondere all’innovazione e alla digitalizzazione dei servizi pubblici, si propongono alle imprese attivando una serie di servizi anche su “Lavoro per Te”, il Portale dei servizi per il lavoro della Regione Emilia-Romagna, strumento informativo e di facilitazione nell’accompagnamento alla ricerca di lavoro e allo sviluppo professionale, che si rivolge a cittadini e aziende che necessitano di un maggiore supporto per orientarsi e aumentare la propria visibilità nel Mercato del Lavoro. Dentro il Portale si raccolgono, in unico «luogo virtuale», le informazioni e i servizi offertidai diversi canali informatici istituzionali. Attraverso un unico canale è possibile fruire dei servizi di incrocio domanda/offerta ed espletare pratiche amministrative, come l’invio delle comunicazioni obbligatorie. A marzo 2016 sono 262.912 i cittadini e 29.724 le aziende registrate a “Lavoro per Te”. Nel corso degli incontri previsti in regione in occasione dell’Employers Day uno spazio sarà riservato proprio alla presentazione di questo strumento, come ad esempio la possibilità di effettuare in autonomia una selezione tra i curricula presenti sul portale o aprire una propria vetrina per migliorare la presentazione e la visibilità dell’azienda, che può così ricevere candidature meglio rispondenti alle proprie esigenze.
Gli incontri nella giornata del 7 aprile si svolgeranno a Bologna, Cesena, Ferrara, Modena, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini. I programmi completi e tutte le indicazioni si possono trovare all’indirizzo: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/appuntamenti/employers2019-day-2016

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it