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Da ufficio stampa

Approvato dall’Assemblea legislativa il nuovo piano energetico regionale e il piano triennale di attuazione 2017-2019, messi a punto dalla Giunta dopo un lungo percorso partecipato. Tra gli obiettivi, -20% le emissioni climalteranti e +20% i consumi da fonti rinnovabili al 20%

Bologna – Rafforzamento dell’economia verde, risparmio energetico, sviluppo di energie rinnovabili, interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione. Il tutto attraverso investimenti per quasi 249 milionidi euro nei prossimi tre anni, risorse – europee, regionali e nazionali – destinate alla realizzazione delle nuove strategie energetiche messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna.
È il nuovo piano energetico regionale, messo a punto dalla Giunta e approvato oggi dall’Assemblea legislativa. L’approvazione del documento segue un percorso partecipato, aperto alla società regionale e dedicato alla stesura del nuovo Piano, avviato dopo gli stati generali del 27 novembre 2015. Un percorso che ha visto la realizzazione di 9 convegni e 4 workshop tecnici, con la presenza di portatori di interesse, cittadini, enti, associazioni, parti sociali.
Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 ed è affiancato dal Piano triennale 2017-2019 finanziato con risorse pari a 248,7 milioni di euro complessivi: 104,4 dal programma Por Fesr; 27,4 dal Psr Feasr e 116,9 da ulteriori risorse della Regione.
Il Piano fa propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come fattore fondamentale di sviluppo. In particolare, questi obiettivi sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030. E proprio trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull’intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea e recepiti dal Piano.

“Vogliamo cambiare passo anche in campo energetico- ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico, Palma Costi-, tenendo insieme due priorità: tutela dell’ambiente e opportunità di crescita in settori innovativi e con un grande potenziale di sviluppo. Per questo- afferma- abbiamo assunto gli obiettivi sfidanti del 2030 dedicando alla costruzione del Piano anni di progettazione assieme ai protagonisti dei territori, in primo luogo ai sindaci. Questo Piano, infatti, non solo contribuisce al risparmio energetico attingendo da fonti alternative a costi ridotti, ma deve favorire uno sviluppo inclusivo, mettere in campo nuove opportunità e portare alla creazione di nuovi posti di lavoro. È un percorso condiviso che dovrà proseguire in maniera efficace coinvolgendo tutti gli attori regionali, per un territorio sempre più attrattivo e una economia sempre più green e per questo sempre più competitiva. L’imperativo è migliorare la qualità della vita intervenendo in materia di clima e energia, non dobbiamo dimenticare che proprio il tema energetico è trasversale a tutti i Piani che la Regione sta mettendo in atto per le imprese, i trasporti, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti, l’innovazione”.

Le strategie del Piano
Risparmio e uso efficiente dell’energia – Il documento prevede interventi estesi nel campo dell’edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall’energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.
Settori economici – Gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti, e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell’elettrico, soprattutto l’autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.
Settore pubblico – Interventi importanti di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.
Altre linee di indirizzo – Una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termicoviene incentivata la produzione da pompe di calore, e da solare termico.
Ricerca – Un ruolo strategico, all’interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.
Trasporti – Rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling, ecc.).
Pubblica amministrazione – Il Piano assegna poi un ruolo fondamentale ai comuni e agli enti locali, con l’attribuzione di specifici compiti operativi. Particolarmente importante la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di de-carbonizzazione della nostra economia.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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