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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Energia, via libera della Giunta al Protocollo d’intesa tra la Regione e Confservizi Emilia-Romagna per la promozione di interventi di risparmio energetico ed uso efficiente dell’energia. L’intesa sarà sottoscritta dalle parti nei prossimi giorni. L’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi: “in campo energetico la Giunta punta a raggiungere gli obiettivi della strategia europea 2020 anche attraverso la condivisione di obiettivi e strumenti con chi rappresenta le aziende che operano nel settore”

Via libera della Giunta regionale allo schema di Protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e Confservizi Emilia-Romagna per la promozione di interventi di risparmio energetico ed uso efficiente dell’energia in attuazione del Piano energetico regionale. L’intesa sarà sottoscritta dalle parti nei prossimi giorni.
«La Giunta per raggiungere gli obiettivi della strategia europea 2020 ha deciso – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – di condividere obiettivi e strumenti con chi rappresenta le aziende che operano nel settore. Questo, assicurando piena partecipazione a cittadini ed imprese nella costruzione di una economia in grado di ridurre le emissioni di gas climalteranti e di risparmiare energia e orientata all’utilizzo delle fonti rinnovabili».
Regione e Confservizi lavoreranno per assicurare un efficace coordinamento tra le funzioni di pianificazione e regolamentazione proprie delle istituzioni territoriali e le attività portate avanti dagli operatori del mercato, al fine di agevolare gli interventi in materia di uso efficiente delle risorse, produzione e impiego delle fonti rinnovabili, generazione distribuita, sviluppo delle reti intelligenti e di servizi energetici. Inoltre si cercheranno ulteriori risorse. Le parti, inoltre, si fanno carico di ricercare ulteriori risorse a livello nazionale e comunitario, al fine di favorire lo sviluppo e la diffusione di progetti di risparmio energetico.
«Gli obiettivi condivisi in materia di energia – aggiunge l’assessore Costi – riguardano la qualificazione energetica dei sistemi urbani e territoriali e delle reti, la mobilità sostenibile e le misure per lo sviluppo dei relativi servizi e infrastrutture, la ricerca applicata e l’innovazione tecnologica, il recupero di materia ed energia dal ciclo dei rifiuti, il risparmio della risorsa idrica, lo sviluppo di servizi innovativi rivolti all’efficienza energetica per gli utenti finali, lo sviluppo delle filiere della Green Economy . Obiettivo finale : sostenibilita e aumento della occupazione».
La Regione promuoverà, inoltre, la stipula di accordi con il sistema bancario e finanziario per favorire l’accesso al credito per investimenti in campo energetico e per l’offerta di soluzioni in modalità ESCO (società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendosi i rischi e i costi dell’iniziativa e condividono i risparmi con il cliente) e PPP (modello nel quale il settore pubblico e il settore privato collaborano per la realizzazione di progetti concernenti infrastrutture pubbliche) rivolti agli utenti finali.
Confservizi collaborerà con la Regione e gli Enti locali attraverso le proprie aziende associate su alcuni ambiti prioritari tra cui nell’attuazione delle misure individuate come prioritarie nei PAES (Piani di azione per l’energia sostenibile) adottati dai Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci, come la riqualificazione energetica dell’edilizia residenziale pubblica e degli edifici dell’amministrazione (scuole e uffici), la riqualificazione delle infrastrutture energetiche a rete a partire dalla pubblica illuminazione e la diffusione di impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento nelle aree urbane e nelle aree dedicate alle attività produttive in grado di valorizzare le fonti rinnovabili. Fondamentale la collaborazione nella promozione e nel sostegno di progetti di ricerca e/o sperimentazione industriale in campo energetico, avvalendosi dei laboratori della Rete alta tecnologia della Regione. Questo per contribuire alla diffusione delle più avanzate tecnologie in grado di ridurre i consumi energetici, di migliorare l’efficienza energetica nei sistemi di produzione, trasformazione, distribuzione e utilizzo dell’energia e di consentire l’aumento della copertura dei fabbisogni energetici del sistema regionale attraverso le fonti rinnovabili.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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