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Da organizzatori

In una mattinata gelida ma assolata alle 9.30 i candidati di Europa Verde di Ferrara assieme agli amici di Modena hanno percorso in bicicletta la tratta viaria che congiunge Sant’Agostino a Finale Emilia. L’intento era porre l’attenzione sull’Autostrada Cispadana, un’opera il cui costo preventivato ammonterebbe ad oltre un miliardo di Euro. I Verdi, sebbene contrari ad un’opera del genere perché non se ne conosce a tutt’oggi l’impatto ambientale in un territorio di forte interesse paesaggistico, si dicono invece aperti al riammodernamento delle strade esistenti con aggiunta di piste ciclabili per mettere in sicurezza ciclisti ed automobilisti. Aggiungono che con i fondi che si vorrebbero destinare all’autostrada si potrebbero rafforzare la mobilità urbana e l’asse ferroviario con mezzi più piccoli ma corse più frequenti. Se negli ultimi anni il trasporto su gomma è stato predominante, in un territorio in continua emergenza PM10 vanno assolutamente trovate soluzioni alternative con un piano di fattibilità sugli scambi ferroviari per collegare le merci all’Europa. La proposta è interessante, perché, contrariamente al passato, Europa Verde non si pone come partito del NO, ma propone una crescita più sostenibile. Fanno notare che il problema ambientale è centrale per poi muoversi verso altri campi d’interesse, con una visione ampia e di lungo termine. “Il problema ambientale si ripercuote sulla salute delle persone e sulle loro tasche e ovviamente colpisce di più le fasce più svantaggiate, perciò bisogna arginare il problema e invertire la rotta in un territorio che risulta essere fanalino di coda dell’Emilia-Romagna come qualità della vita” afferma Marcello Novelli, uno dei candidati di Europa Verde. L’inquinamento dell’aria è evidente, considerato che sul sito di Arpae i limiti di PM10 sono stati superati per ben 10 le volte nel periodo compreso tra il 26 dicembre e il 4 gennaio.”Le alternative ci sono, basta saperle cogliere per creare un circolo virtuoso di benessere che potrebbe portare a un incremento dell’occupazione nella nostra provincia, dove la disoccupazione tocca la percentuale record in regione (9,1%), soprattutto nella fascia giovanile” dice Ilaria Bortolotti, l’altra candidata. Finita la biciclettata i due rappresentanti di Europa Verde sperano in un’adesione più massiccia al progetto che stanno costruendo. I Verdi stanno ripartendo con giovani motivati e con una visione chiara di come deve essere il futuro di Ferrara e della provincia.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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