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Un evento da presentare in anteprima, per darvi la possibilità di partecipare e di curiosare prima di andare, per meglio selezionare quello che più v’interessa. Un evento cui presenzieremo e di cui parleremo ancora. Perché l’idea ci piace. E il profumo, le tonalità e i colori dei fiori pure, e tanto.
Il 2 e 3 maggio, nella splendida cornice del Castello, ritorna “Giardini Estensi”, con un’edizione dedicata al fiore di peonia (“La peonia, fiore degli Dei”). Come non ricordare che il nome della Peonia deriva da Paeon, il medico greco degli dei e che, secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore per guarire una ferita di Plutone; e che per ringraziarlo il dio gli fece il dono dell’immortalità trasformandolo nel bellissimo fiore della peonia. Un grande privilegio, poiché, per i greci, la peonia era l’unico fiore che meritava l’ammirazione degli dei e per questo era ospitato nell’Olimpo.
Il 2 maggio alle 9.30, verrà, quindi, realizzata, nel loggiato del cortile ducale del Castello Estense, una composizione floreale di peonie recise a cura della Scuola d’arte floreale del Garden Club di Ferrara (peonie fornite dall’azienda agricola La Riniera di Castel S. Pietro Terme).

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La locandina dell’iniziativa ‘Giardini estensi’

Ci sarà poi una bella mostra mercato che presenterà espositori di qualità, con piante rare, attrezzature per il giardinaggio e la cura degli spazi verdi. Per la gioia di espositori, di appassionati del verde e della natura, di esperti e meno esperti, di coloro che vorranno immaginarsi in un giardino fiorito nel bel mezzo della città. Un’atmosfera da favola. In contemporanea, negli imbarcaderi del Castello, si realizzerà la prima edizione della manifestazioneAtmosfere Country”, mostra mercato dedicata al vivere in campagna e all’artigianato di alta qualità; le antiche sale ospiteranno raffinati arredi, accessori e oggettistica di qualità legati a un mondo che rievoca le atmosfere rurali tradizionali.

L’impiego di delicati toni pastello, di materiali naturali come il legno, la prevalenza di forme morbide e la ricercatezza dei particolari sono alcune delle caratteristiche delle creazioni che si potranno ammirare. I materiali utilizzati sono spesso di riciclo oppure sono opportunamente anticati per ottenere oggetti vintage che richiamino atmosfere romantiche e retrò. Tutte le realizzazioni sono prodotte da artigiani e vanno dai mobili agli accessori come biancheria per la casa, accessori e servizi per la cucina. Si potranno trovare anche capi di abbigliamento e oggettistica varia, tutto rigorosamente hand-made.

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Spazio espositivo in piazza Castello

Una serie di eventi collaterali vedrà la partecipazione di ospiti illustri, come la famosa giornalista del verde e blogger Mimma Pallavicini, che terrà una conferenza sull’evoluzione del giardino mediterraneo, sabato 2 Maggio alle 17.00, nella sala Alfonso I del Castello; la presentazione di libri, uno show cooking vegano, a cura della chef Annalisa Malerba (da provare), mostre d’arte e diverse conferenze, tra i cui relatori vi saranno anche il maestro giardiniere Carlo Pagani e il curatore dell’Orto botanico di Ferrara, Fabrizio Negrini.
Saranno previste, inoltre, visite guidate nei giardini storici della città (da non perdere), a cura di Guide estensi Ferrara, comprendono il giardino pensile degli Aranci e quelli del Castello, il giardino delle Duchesse, di Palazzo Massari e il parco della cinta Muraria, con gli antichi orti estensi.
Verranno anche riconfermati alcuni contributi delle scorse edizioni, come il corso di cesteria per principianti tenuto dal maestro cestaio Roberto Bottaini e la realizzazione di architetture in salice, a cura Alberto Rabitti, artigiano e ingegnere.

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Archi in salice
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Tunnel in salice

Queste ultime possono essere particolarmente interessanti, perché permettono di creare bellissime strutture semplicemente piantando e intrecciando talee di salice (solitamente), per farne un gazebo, un’area giochi per bambini, un garage, un arredo urbano o uno spazio confortevole e piacevole di relax. Da essa filtrano luce, fresco ed energia d’estate, i bagliori della neve d’inverno. Ripetendo gesti antichi, si possono realizzare architetture viventi (e vivaci), piccole o grandi, verdi e a impatto zero. Da bambini abbiamo tutti sognato una bella casetta in armonia con la natura, questa è quel sogno, tanto più che cambia aspetto, forma, dimensione e colore, a seconda della stagione. Negli anni cresce, si può modificare, intrecciare, pettinare, accarezzare, cambiare. Basta curarla, mantenerla in forza e in salute con le adeguate potature durante l’anno. Prendersene cura, insomma. Alla manifestazione, Rabitti realizzerà un esempio di recinzione e un tunnel, il 3 maggio, al giardino delle Duchesse, dalle 11.00 al tramonto. I creatori curiosi non possono mancare. Particolarmente originale sarà anche l’esposizione degli hotel per insetti a cura di Paolo Tosco Parlamento (tutta la giornata di domenica 3 maggio, nel giardino delle Duchesse).

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Hotel per gli insetti
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Realizzati a regola d’arte

Spazio all’immaginazione e alla creatività, quindi. D’inverno, quando fa freddo e il lavoro nel giardino è ridotto, quale migliore idea se non quella di costruire un hotel per gli insetti? Una casa di tal tipo serve agli insetti come sito di nidificazione. In particolare, le specie vulnerabili, come le api selvatiche, possono stabilirsi lì per sviluppare e riprodursi in uno spazio tranquillo e protetto. Molti insetti sono impollinatori e si nutrono di parassiti. Essi sono molto importanti per l’ecosistema, ma l’agricoltura moderna e la silvicoltura hanno distrutto molti habitat naturali utili a questi insetti. Attraverso l’installazione di una casa per gli insetti alcune specie possono essere sostenute nella loro esistenza e aiutati nella loro lotta per la sopravvivenza. Ma ci sono delle regole. L’hotel per insetti deve essere orientato a sud o sud-est, in modo da poter essere illuminato dal sole al mattino, deve “voltare le spalle” ai venti dominanti e trovarsi nei pressi di un bel prato di fiori selvatici e/o coltivati (il ristorante dell’hotel) ed essere sollevato da terra di una trentina di centimetri e riparato dalle intemperie. E vi sono materiali adatti. Per i calabroni, ad esempio, serve una scatola con un buco del diametro di 10 mm e una piccola “rampa di lancio”, per alcune specie di api e vespe solitarie, meglio una stuoia di legno o di paglia arrotolata, per le api solitarie, mattoni forati riempiti di argilla e paglia, per gli imenotteri, giunchi, bambù o altri bastoncini vuoti all’interno, per alcune specie di api e vespe solitarie, pezzi di legno secco con dei buchi. Anno dopo anno, l’hotel contribuirà ad arricchire la micro-fauna d’insetti ausiliari e impollinatori del giardino. Qui vi sarà insegnato tutto questo e altro.

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Piazza Castello ‘Giardini estensi’ edizione 2013

L’intento dell’organizzazione è di creare iniziative culturali di alto livello e ben coordinate per potenziare l’opportunità di sviluppo turistico della manifestazione.
La novità: è stata attivata una convenzione tra Atmosfere Country (la sezione dedicata all’artigianato all’interno degli Imbarcaderi) e il museo del Castello Estense. Per i visitatori del museo, l’ingresso ad Atmosfere Country sarà possibile al costo di 2 €.

Per i dettagli della manifestazione, l’elenco degli espositori e il programma degli eventi culturali, visita il sito [vedi].

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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