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Da: Organizzatori

Presentate oggi le prime attività e gli spazi del progetto di Regione Emilia-Romagna realizzato grazie ai fondi Por Fesr 2014-2020 “Città attrattive e partecipate”. Da oggi “l’ex Verdi” è il nuovo polo cittadino dell’innovazione, cultura e spazi di lavoro e formazione.

Dal primo training day “Eurodesk” del 20 novembre, alla fotografia d’autore di “Still Life” organizzata da CNA Impresa Donna di Ferrara fino alla formazione digitale per le scuole della città o i corsi di alfabetizzazione digitale “Pane e Internet”. Sono solo alcuni dei prossimi appuntamenti organizzati negli spazi recuperati dell’Ex Teatro Verdi di Ferrara grazie a “Laboratorio Aperto Ferrara”, parte dell’ampio progetto di Regione Emilia-Romagna “Laboratori Aperti” dedicato all’attrattività e riqualificazione dei centri storici delle città emiliano romagnole

Laboratorio aperto Ferrara si è presentato oggi alla città attraverso un Open Day che ha visto insieme artisti internazionali, giovani studenti delle scuole ferraresi e rappresentanti delle istituzioni. Un progetto – Laboratorio Aperto – gestito da una cordata di imprese composta da Fondazione Giacomo Brodolini, ETT, MBS e CIDAS e che punta a far diventare l’Ex Verdi lo snodo cittadino per le tematiche legate a innovazione e mobilità sostenibile.

“Con la Rete regionale dei dieci Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna – ha dichiarato Palma Costi, Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma Regione Emilia-Romagna – abbiamo dato vita a un progetto di inclusione digitale rivolto innanzitutto ai cittadini. Con i fondi europei abbiamo prima finanziato la riqualificazione dei beni culturali scelti come sede dei Laboratori aperti, tra cui l’ex Teatro Verdi di Ferrara – ha dichiarato Palma Costi, assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna – Sempre con le risorse europee stiamo sostenendo l’avvio delle attività, che vede coinvolti in ogni territorio startupper, imprenditori, università, associazioni, con l’obiettivo di co-progettare soluzioni innovative coerenti con la vocazione di ciascuna città. Al Laboratorio aperto di Ferrara vediamo nascere oggi numerose iniziative legate al tema dell’innovazione e della mobilità sostenibile, con un’ampia partecipazione della città. Siamo certi che questa sia la strada giusta da percorrere e auspichiamo future sinergie con gli altri laboratori aperti della Rete regionale sul terreno comune della digitalizzazione dei servizi”

Spazi di coworking, realtà virtuale, un grande spazio scenico centrale fino a un bar e un punto d’incontro per gli appassionati di bicicletta sono gli elementi che creano, insieme, la via per raggiungere obiettivi comuni di condivisione di idee e cultura, lavoro e formazione attraverso una rigenerazione innovativa e visionaria di uno storico spazio urbano.

“Siamo contenti di inaugurare un contenitore così vivo e dinamico – ha commentato Micol Guerrini – Assessore alle Politiche giovanili e Sistemi informatici del Comune di Ferrara – che spazia dal tema dell’innovazione digitale alla mobilità sostenibile, inserendosi in un contesto cittadino sempre in evoluzione. Tramite la regione Emilia-Romagna e i fondi europei si è data nuova luce ad un monumento simbolo della città, con il vivo augurio che diventi insieme agli altri contenitori cittadini un punto di riferimento per i giovani e la cittadinanza.”

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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