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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Positività, Coraggio, Creatività: sono alcuni degli elementi centrali dell’ esperienza imprenditoriale. Sono i punti attorno ai quali ruoterà l’incontro dibattito “Dall’Expo 2015 alle Smart Communities: le eccellenze imprenditoriali in Emilia Romagna. Positivi, coraggiosi, creativi. Fare impresa oggi a Ferrara” che si svolgerà il 10 aprile (a partire dalle ore 17 presso la sala degli Stemmi in Castello Estense).
Il prestigioso appuntamento è promosso ed organizzato da QN il Resto del Carlino in partnership con Confcommercio e Intesa Sanpaolo e partirà proprio da Ferrara, con la collaborazione di Ascom e Carisbo, il tour che toccherà altre importanti città della nostra Regione (Bologna il 29 maggio- Reggio Emilia il 20 giugno- Ravenna il 18 settembre e Forlì il 3 ottobre), dando voce alle singole specificità provinciali.
L’incontro – moderato da Cristiano Bendin caposervizio del Carlino Ferrara – avrà quindi il compito in un momento caratterizzato da grande complessità ma che vede all’orizzonte la grande sfida e le mille opportunità offerte dell’Expo Internazionale del 2015 di fornire spunti ed elementi di novità, ed in particolare di comprendere come qui a Ferrara, sia possibile intraprendere un cammino di fiducia, attraverso il racconto testimonianza di tre donne capaci che hanno saputo con entusiasmo passione ed una ferrea determinazione affermarsi.
Le esperienze saranno quelle di Nicoletta Castagnetti (titolare dell’Hotel Logonovo al Lido degli Estensi), Maura Ferrari (chef dello Spazio “diCibo) ed infine Elena Ruzziconi (amministratrice delegata di Easy Form – Wall Street Institute): Dunque tre esperienze dalla ristorazione, all’ospitalità alla formazione ma ognuna ha saputo trovare una sua ricetta vincente che verrà raccontata dalle tre imprenditrici. “L’appuntamento del 10 aprile – spiega il presidente di Ascom Ferrara Giulio Felloni- è significativo per due ragioni: da un lato in un momento complesso dove l’impresa è tartatassata su più fronti, dal credito al fisco, emerge il valore di fare rete e del valore aggiunto che l’Associazione di categoria come la nostra può fornire alle imprese del Terziario. In secondo luogo – prosegue il presidente Felloni – di fronte a cambiamenti sempre più repentini e di fronte ad un incertezza crescente i momenti di incontro e di dibattito come questi promossi dal Carlino sono l’occasione per l’imprenditore per riflettere e capire le tendenze della società e del mercato. Oggi è sempre più importante aprirsi alla società e come Ascom ci stiamo muovendo in questa direzione interagendo con l’Università, o ad esempio con iniziative rivolte ad un turismo pienamente accessibile, nella consapevolezza che l’Expo 2015 sia un occasione per l’economia di Ferrara, non automatica, ma da cogliere anzi costruire insieme, in modo proattivo, tra pubblico e privato”. il pomeriggio del 10 aprile si aprirà con il previsto saluto istituzionale del vicepresidente della Provincia di Ferrara Carlotta Gaiani, dell’ assessore al Bilancio e Partecipazioni del Comune di Ferrara Luigi Marattin e del presidente della Camera di Commercio di Ferrara Paolo Govoni. Il saluto della Confcommercio regionale sarà invece portato dal direttore Pietro Fantini. Il focus del dibattito poi proseguirà con l’intervento di Giulio Felloni, presidente di Ascom Ferrara che aprirà agli interventi di Edoardo Bacis direttore generale di Carisbo – gruppo Intesa Sanpaolo e delle tre imprenditrici. Il pomeriggio poi sarà chiuso dall’intervento del prof. Patrizio Bianchi, Assessore Scuola , Formazione Professionale, Università e Ricerca , Lavoro, della Regione Emilia Romagna

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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