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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Domani quarto giorno di protagonismo dell’Emilia-Romagna ad Expo. Ospiti d’eccezione il campione olimpico di sci Giuliano Razzoli e la campionessa olimpica ed europea di ciclismo Rachele Barbieri testimonial della montagna emiliana. In Piazzetta i maestri di sci dell’Appennino Modenese e Bolognese, realtà virtuale e prodotti tipici. Si parlerà anche di sicurezza e sostenibilità alimentare nel convegno sulla “Macro regione europea Adriatico-Ionica”. A “Climate ChangER” il progetto della Regione per la riduzione dell’emissione dei gas serra. In serata l’arrivo a Milano di “In viaggio verso Expo”

Arriva l’inverno ad Expo: nella quarta giornata di protagonismo dell’Emilia-Romagna, domani lunedì 21 settembre, la Piazzetta ospiterà, da mattina a sera, i Comprensori Sciistici dell’Appennino Modenese e Bolognese. I visitatori potranno conoscere i prodotti tipici del territorio, incontrare i migliori maestri di sci dei due Comprensori e conoscere il campione olimpico di sci Giuliano Razzoli e la campionessa olimpica ed europea di ciclismo Rachele Barbieri testimonial della montagna emiliana nella giornata che la Regione dedica al turismo e testimonial della vacanza in Appennino. A fare gli onori di casa sarà l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini.
Per “raccontare” ai turisti in maniera avveniristica e suggestiva l’emozione della vacanza lungo le piste del Cimone e del Corno alle Scalesaranno allestiti, nel corner all’interno dello spazio espositivo di Emilia-Romagna Expo, adiacente al Padiglione Italia, tre dispositivi di realtà virtuale. Occhiali tridimensionali che permetteranno ai visitatori di compiere un’esperienza a 360 gradi: basterà indossarli per provare, in prima persona, il brivido di una ripida discesa in bike, l’adrenalina delle evoluzioni sulla neve di uno snowboarder o la sensazione di relax e meraviglia nel contemplare i panorami dell’Appennino Bolognese e Modenese.
Allo stand i visitatori provenienti da ogni parte del mondo potranno anche partecipare ad un gioco a quiz, per accaparrarsi uno dei 40 skipass giornalieri sulle piste dei due comprensori in palio.L’intrattenimento continuerà con la performance live dei musicisti del Gruppo Folkloristico Storico di Barigazzo (Mo).
Alle ore 15 nello Spazio Emilia-Romagna conferenza stampa del Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti che da vent’anni lavora per promuovere e sostenere la diffusione di una cultura musicale emergente e indipendente. In questa occasione sarà presentato il prossimo “Meeting degli indipendenti”, che quest’anno si svolgerà a Faenza (Ravenna) dall’1 al 4 ottobre. Partecipano l’assessore Andrea Corsini, il vicesindaco di Faenza e Giordano Sangiorgi, organizzatore del Mei, che fornirà i dati sulla produzione musicale indipendente in Emilia-Romagna.

Seminari e convegni
Di turismo, ma soprattutto di buona governance, si parlerà a partire dalle 11 in sala convegni nel Padiglione dell’Unione europea nella sessione plenaria straordinaria della “Macro regione europea Adriatico-Ionica”: un network di autorità locali e regionali, attivo dal 2006, che si sono messe insieme per qualificare e integrare le politiche di sviluppo territoriale. Su questo tema anche l’Emilia-Romagna può fornire un importante contributo, con il suo patrimonio di know-how relativo al buon governo, al dialogo con la società civile, alla partecipazione democratica e alla cooperazione di qualità per lo sviluppo sostenibile. I partecipanti degli 8 Paesi coinvolti, assieme all’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi, metteranno a punto un documento congiunto sui temi della sicurezza e sostenibilità alimentare e sottoscriveranno la Carta di Milano.
Il contributo che l’agricoltura può dare alla riduzione delle emissioni di gas serra è al centro di “Climat ChangER”, il progetto realizzato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con alcune grandi realtà dell’agroalimentare come Barilla, Coop, Granarolo. La sperimentazione in corso nelle aziende agricole ha dimostrato come, applicando specifiche tecniche di coltivazione e allevamento, si possono ridurre in modo significativo i gas responsabili del cambiamento climatico mantenendo le stesse rese produttive e la qualità dei prodotti. Due gli appuntamenti in programma: alle 11 in saletta meeting di Palazzo Italia un seminario tecnico dedicato a ricercatori ed esperti europei; alle 15, nella stessa sede, incontro dell’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli con i giornalisti internazionali del settore.
Dalle ore 11 nel Parco della Biodiversità realizzato da BolognaFiere si svolgerà il convegno “Club di Bologna” organizzato da FederUnacoma (Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura).

In viaggio verso l’Expo alla Casa degli Atellani
Oltre alle eccellenze paesaggistiche e turistiche, sarà il meglio dell’enogastronomia dell’Emilia-Romagna in primo piano sempre a Milano, ma fuori dall’Esposizione universale, nella Casa degli Atellani (Corso Magenta 65), con l’iniziativa “In viaggio verso Expo”.
La serata, in collaborazione con Confagricoltura, rappresenta l’arrivo di un inedito viaggio del gusto tra la via Emilia, il Po e l’Appennino attraverso l’agricoltura e le eccellenze enogastronomiche, la storia, l’arte, la cultura, il paesaggio dell’ Emilia-Romagna. Partita da Rimini il 7 agosto, l’iniziativa è promossa dalla Regione in collaborazione con l’associazione di cuochi stellati Chef to Chef. Dalle 19 alle 23 cuochi, produttori, consorzi, parchi e comunità si ritrovano per presentare i prodotti tipici, i grandi vini e la cucina della regione, famosa in tutto il mondo. All’evento parteciperà l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli e all’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini.

I momenti musicali
Anche nella giornata di domani non mancheranno momenti dedicati alla musica e alla danza. Dalle 16,10 alle 16,40 e dalle 18,10 alle 18,40 nel Palco di Palazzo Italia lo spettacolo di danza moderna “I Bislacchi – Omaggio a Fellini” e “Corpi d’opera – Omaggio a Verdi”, realizzato in collaborazione con Compagnia Artemis Danza. Diviso in due parti ciascuna di trenta minuti, ha già incontrato il favore del pubblico in Italia e all’estero e in questa occasione viene proposto ai visitatori di Expo, in omaggio a due grandi Maestri che hanno portato in tutto il mondo il nome dell’Emilia-Romagna.
Dalle 12 alle 12,30 e dalle 14 alle 14,30, sempre sul Palco di Palazzo Italia, andrà in scena il coro polifonico CantER, che eseguirà canti popolari della tradizione emiliano-romagnola. Nato a Bologna nel 2011 per volontà di un gruppo di dipendenti regionali appassionati di musica e canto corale, è diretto dal maestro Marco Cavazza.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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