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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Impegno su formazione del personale, trasferimento di conoscenze nel settore sanitario e realizzazione di attività comuni, oltre allo sviluppo di progetti di ricerca e di valutazione finalizzate anche al coinvolgimento delle imprese di beni e servizi sanitari che operano in America Latina e Emilia-Romagna. La delegazione argentina visita strutture regionali d’eccellenza

Bologna – Passo avanti importante, oggi a Exposanità 2016, al quartiere fieristico di Bologna, verso la costituzione di un “Osservatorio di economia sanitaria Emilia-Romagna e America Latina”. Alle 17.30, alla Sala Concerto centro servizi blocco D, viene infatti firmata da Regione Emilia-Romagna (l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi) e Università degli Studi di Bologna (il prorettore vicario, Mirko Degli Esposti) una dichiarazione congiunta nella quale si fissano gli obiettivi da raggiungere, ovvero prospettive di crescita sul fronte della formazione del personale, del trasferimento di conoscenze nel settore sanitario e della realizzazione di attività comuni.

Le basi erano state gettate di recente nella missione istituzionale del marzo 2016 in Argentina: in quell’occasione, Regione Emilia-Romagna (rappresentata dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore Venturi) e l’Università degli Studi di Bologna (rappresentata dal Magnifico rettore, Francesco Ubertini, e dal prorettore per le relazioni internazionali, Alessandra Scagliarini) avevano considerato la fattibilità della stipula di un accordo di collaborazione per la promozione e lo sviluppo di attività di ricerca e di valutazione – attraverso il progetto di un Osservatorio di economia sanitaria – finalizzate anche al coinvolgimento delle imprese di beni e servizi sanitari che operano in America Latina e Emilia-Romagna.

L’Osservatorio utilizzerà i principi, le metodologie e gli strumenti dell’economia d’impresa per analizzare la domanda e le aspettative di salute delle persone, le regole del mercato, i processi e i prodotti delle strutture di produzione. L’organizzazione di una rete locale e internazionale di contatti dovrà permettere all’Osservatorio di studiare e analizzare le imprese e i mercati emiliano-romagnoli e latino-americani, così da favorire politiche e interventi di cooperazione tra le aziende argentine e dell’Emilia-Romagna.

Attraverso la firma della dichiarazione, Regione e Università di Bologna concordano di svolgere, nelle prossime settimane, tutti gli approfondimenti mirati alla stipula dell’accordo che coinvolga istituzioni argentine e latino-americane appositamente individuate, e che faciliti l’interscambio nel campo della ricerca, della produzione, della sperimentazione e dell’offerta di beni e servizi per la salute e il benessere della persona, della famiglia e della comunità. A questo proposito sarà attivato un gruppo di lavoro congiunto per individuare modalità e tempi per la stipula dell’accordo e il relativo piano finanziario.

Sempre in occasione di Exposanità domani, giovedì 19 maggio, la delegazione argentina, ospite a Bologna della mostra internazionale, visiterà la Casa della Salute di Forlimpopoli (FC), il Polo cardiologico dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e il LUM, il Laboratorio Unico Metropolitano dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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