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Il capogruppo della Lega Nord in Regione: “Positivo che oggi in Regione sia stato chiuso l’accordofra il presidente della Conferenza Sociosanitaria, Nicola Rossi, il presidente della Provincia di Ferrara, Tiziano Tagliani, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Tiziano Corradori: non dovevano essere i cittadini a pagare per l’incompetenza delle amministrazioni Pd che hanno sottoscritto i contratti di project financing per la costruzione dell’Ospedale”

“Oggi è un giorno importante, abbiamo vinto una battaglia che combattiamo dal 2016: i parcheggi dell’Ospedale di Cona, a Ferrara, rimarranno gratis. Questo l’esito dell’accordo siglato oggi in Regione fra il presidente della Conferenza Sociosanitaria, Nicola Rossi, il presidente della Provincia di Ferrara, Tiziano Tagliani, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Tiziano Corradori. Un incontro lampo che grazie alla mediazione della Regione ha consentito di scongiurare il rischio che venissero messi a pagamento i parcheggi antistanti al Cona”.

Così il capogruppo della Lega Nord in Regione, Alan Fabbri,commenta l’epilogo di una vicenda che da due anni vede la Lega, in prima linea per dire “no” al pagamento dei ticket per la sosta all’ospedale di Cona. “L’accordo odierno – sottoliena il capogruppo del Carroccio – sancisce che non devranno più essere i cittadini a pagare, quanto la Regione che, garantendo i fondi da versare a ProgEste, scongiurerà una volta per tutte il rischio che venga “fatta cassa” attraverso il taglio dei servizi ai cittadini”. “Mi preme ringraziare Nicola Rossi, sindaco di Copparo e attuale presidente della Conferenaza socio sanitaria, che ha sostenuto le nostre istante nell’incontro odierno con l’assessoratoregionale” chiosa Fabbri.

Da: Gruppo Lega Nord Regione Emilia e Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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