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Da Lega Nord

“Una nomina politica: elargita a suo tempo per motivi politici e che ora si conclude per motivi politici. Il Pd specula anche sul terremoto per tentare di sanare le beghe interne di partito e la vicenda Errani lo dimostra. Renzi chieda scusa a chi ha perso tutto e a chi vive ancora tra le macerie”.

Alan Fabbri, capogruppo regionale Lega Nord Emilia Romagna, interviene senza mezzi termini, sulla fine del mandato di Vasco Errani a commissario straordinario al sisma che, come annunciato oggi dal premier Gentiloni, non verrà rinnovato. La nomina per Errani, già governatore dell’Emilia Romagna, era arrivata subito dopo il terremoto dello scorso 24 agosto in Centro Italia, direttamente dall’allora premier Matteo Renzi: “Nonostante la gestione inefficace del sisma in Emilia, Renzi aveva scelto Errani come referente per la ricostruzione”, spiega Fabbri “e come già avevo sostenuto allora non si trattava di una nomina tecnica, ma di un tentativo, poi fallito, di tenere unite le due anime del Pd”. Infatti “poco dopo da Errani arrivò l’agognato (quanto inutile) appoggio al referendum del 4 dicembre”. Oggi la dimostrazione di quanto sostenevamo arriva dalla “la facilità con cui Errani dice addio a questo ruolo, che dovrebbe essere considerato di primaria importanza”.

Incurante della situazione ancora gravissima, con interi paesi ancora sepolti dalle macerie e privi di risorse dopo dodici mesi di emergenza “Errani lascia l’incarico come si abbandona una poltrona qualsiasi quando è il momento di cambiare casacca e, nonostante il suo sforzo per negarlo, se ne va a causa della rottura interna al Pd”. Insistenti voci lo danno “pronto a candidarsi con i bersaniani di Mdp in vista delle prossime politiche, in conferenza stampa l’ex governatore ha smentito le notizie, ma se questa previsione si dovesse realizzare il Pd, Mdp e lo stesso Errani dovranno avere l’umiltà di chiedere scusa per aver approfittato di una tragedia per cercare di equilibrare insanabili beghe interne invece di compiere una scelta volta al bene dei cittadini”, prosegue Fabbri.

“E’ inammissibile che alla soluzione delle emergenze vengano anteposte le ragioni di partito”. L’incarico di commissario straordinario “sia affidato a figure tecniche di riconosciuto livello avulse dalla politica o, ancor meglio, ai presidenti di Regione, più vicini alle realtà colpite e in contatto diretto con i territori”.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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