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Da: Ufficio Stampa Lega

Bar e ristoranti apriranno per ultimi. Lo ha annunciato, fra le pieghe dell’ultimo Dpcm, lo stesso governo, che non ha incluso tali esercizi tra quelli che vedranno la loro riapertura con il resto delle attività commerciali. La cosa che preoccupa maggiormente, tuttavia, è il fatto che la scrupolosa osservanza delle regole (minimo un metro di distanza tra i clienti) costringerà a riorganizzare l’intera attività di somministrazione bevande o ristorativa. «Avremo la necessità di fare convivere le misure di tutela della salute di clienti e operatori, con la legittima esigenza delle attività di riavviare il proprio business, fortemente frenato dal prolungato “lockdown”», spiega il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, pronto a portare la questione fra le mura della sede di viale Aldo Moro, a Bologna. Le strade possono essere diverse, ma una questione è già allo studio (a livello sperimentale) a Bondeno e viene spiegata dal sindaco facente funzioni Simone Saletti: «Stiamo valutando varie ipotesi, in merito al tema dell’occupazione del suolo pubblico, delle riduzioni di Cosap e spese per la pubblicità, ed anche per la Tarip. Visto che la ratio del provvedimento è quella che la minor produzione di rifiuti dovuta allo stop dell’attività deve poter essere compensata da uno sgravio sulla tariffa». A livello contabile, il Comune di Bondeno sta lavorando per arrivare ad pacchetto di misure di sostegno, prevedendo che per il rispetto degli spazi e della sicurezza alcune attività ristorative o bar possano “sconfinare” su suolo pubblico. «La scelta – avvertono Bergamini e Saletti – è la conservazione del numero di coperti, a scapito di una parte dei marciapiedi, per fare un esempio, invece che optare per la riduzione di una parte dei tavoli e dei clienti. Con conseguente riduzione dei dipendenti necessari a servire ai tavoli e del personale in generale. L’obiettivo dev’essere la conservazione dei posti di lavoro e, per questa ragione, cercheremo di procedere affinché sia possibile un’estensione controllata degli spazi delle attività ristorative e dei bar che ne faranno richiesta, agevolando la formula delle domande necessarie, e sgravando le attività dalle imposte. Del resto, in un momento difficile, occorrono risposte straordinarie».

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

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14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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