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Da: Ufficio Stampa “Il baule volante”

 

La sedicesima edizione della rassegna estiva di Teatro per Bambini e Famiglie Favole sotto gli Alberi si aprirà, giovedì 30 luglio alle ore 21,15 presso Factory Grisù (Ferrara, via Poledrelli, 21 – ex caserma dei vigili del fuoco), con lo spettacolo: “Raperonzola” della compagnia bolognese Rosaspina. Un Teatro: un lavoro frizzante e ironico, incentrato sulla celebre fiaba della principessa dalle lunghissime chiome.

 

L’ antica fiaba dei Fratelli Grimm racconta una storia che tanti conoscono e che ha tutti gli ingredienti di una ricetta favolosa: una Bella fanciulla dalle lunghissime trecce d’ oro, un Principe di bell’aspetto e dalla mente sveglia, una Strega malvagia e misteriosa, una Torre senza porta e senza scale: una ricetta semplice ed efficace che, con l’aggiunta di un ciuffo di raperonzoli, incanta da sempre i bambini di tutte le età.

Eccezionalmente in scena per questa scanzonata rappresentazione teatrale, il noto regista Angelo Generali, qui nei panni della strega cattiva: una notevole dimostrazione di autoironia e soprattutto di amicizia da parte di questo artista colto e – solitamente – molto posato che, in queste insolite vesti, sorprende e diverte, non soltanto i bambini.

La storia racconta di una coppia di sposi che viveva accanto a un meraviglioso giardino protetto da alte mura, di proprietà di una potente e terribile strega. Quando la donna rimase finalmente incinta, fu presa da una gran voglia di mangiare alcuni dei raperonzoli che crescevano nel giardino della vecchia megera. Il marito, allora, durante la notte scavalcò le alte mura per procurargliene qualche mazzetto. Alla terza incursione nel giardino, però, il marito si ritrovò faccia a faccia con la temibile strega che, nonostante le giustificazioni dell’uomo, decise di punirlo, consentendogli di tornare a casa con i raperonzoli sottratti a condizione che, una volta nato, il bambino tanto atteso fosse consegnato proprio a lei, che prometteva di trattarlo bene. Disperato, l’uomo alla fine acconsentì.

La bambina che nacque fu presa, così, in consegna dalla strega che la chiuse in un’alta torre senza porte e senza scale nel mezzo del bosco…

Dunque, per la povera bambina, la strada della vita inizia in salita e conduce in cima ad una torre. Ma la fiaba insegna che vale la pena soffrire perché, prima o poi, accadrà l’avvenimento destinato a cambiare la sorte .

Ecco, infatti, un bel giorno passare un principe sotto la solitaria finestrella. Il procedimento da seguire per sbrogliare la matassa non è difficile: liberare la Bella dalla Torre e fuggire lontano dalla Strega . Questo è dunque il compito dei due protagonisti, ma per giungere alla meta è necessario usare il cuore e la ragione.

Senza l’amore tra i due giovani, infatti, nulla potrebbe succedere e senza le loro sagaci trovate non si potrebbe fuggire. Ma cuore e ragione infine non bastano perché, come sempre, tra il dire e il fare c’ è di mezzo… il Male. E così ecco compiersi il triste destino del principe che diviene cieco e della sua Bella, abbandonata e perduta in un deserto.

Per giungere alla felicità definitiva occorrerà scoprire qualcosa che ci sostiene anche quando siamo tristi e soli, qualcosa che fa luce anche quando siamo ciechi: questo ingrediente invisibile e tenace ha un nome bellissimo, si chiama speranza ed ha il verde colore dei dolcissimi e saporitissimi raperonzoli che crescono in primavera.

A differenza degli altri lavori presentati in rassegna, questo spettacolo è realizzato interamente in prosa, con le note e i toni semiseri cari alla compagnia bolognese. Rosaspina. Un teatro, infatti, per la realizzazione di questa originale messa in scena, ha intessuto una stretta collaborazione col lo scrittore Giampiero Pizzol, autore, attore e regista molto noto nell’ambito non solo del teatro per ragazzi ma soprattutto del teatro brillante, grazie ai testi realizzati per molte commedie di successo e anche per produzioni televisive, fra cui le prime edizioni di Zelig Off, con Claudio Bisio.

L’Associazione “Rosaspina. Un teatro”, diretta da Aurelia Camporesi e Angelo Generali, nasce nel 1996 dalla riunione di artisti con più di 15 anni di esperienza nel lavoro teatrale. La compagnia opera a livello nazionale nella produzione di spettacoli, nell’organizzazione di rassegne e festival e nella conduzione di laboratori teatrali. Negli ultimi anni la sua attività si è particolarmente incentrata sulla produzione e organizzazione di spettacoli, laboratori e rassegne dedicati al pubblico dell’infanzia e delle giovani generazioni.

 

Lo spettacolo, che è gradevolissimo anche per il pubblico degli adulti, si rivolge a tutti i bambini dai 4 ai 10 anni.

 

 

L’ingresso, per tutti e 5 gli appuntamenti, costerà € 6,00 per adulti e bambini.

 

In ottemperanza alle direttive anti covid:

La prenotazione sara’ possibile (ed è anzi caldamente consigliata) ai link indicati di volta in volta via social (per il primo appuntamento: www.ilbaulevolante/raperonzola).

I posti non saranno numerati: ogni spettatore sara’ accompagnato da una maschera e gli sara’ assegnato il posto più vicino al palco scenico disponibile al momento dell’arrivo.

Il pagamento dei biglietti sara’ effettuato direttamente in biglietteria.

Gli spettatori che avranno prenotato dovranno presentarsi a ritirare i propri biglietti non oltre le ore 21,15.

Si raccomanda a tutti gli spettatori di presentarsi in biglietteria con gli importi dei biglietti esatti in modo da evitare il più possibile scambi e contatti diretti.

Si raccomanda agli spettatori di portare le mascherine.

Ogni nucleo familiare sara’ separato dagli altri seguendo le distanze indicate dalle disposizioni ufficiali in materia sanitaria.

L’accesso e l’acquisto dei biglietti sara’ possibile anche senza prenotazione.

 

In caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati.

 

Informazioni: Il Baule Volante  ilbaulevolante@libero.it

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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