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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Il Ferrara Balloons Festival, la manifestazione che da dieci anni fa di Ferrara la capitale italiana delle mongolfiere e una delle sedi europee più importanti nel settore, si prepara a una chiusura in grande stile, con due giorni di voli, attrazioni, spettacoli e performance.
L’apertura della giornata di Sabato 20 è affidata alle regine incontrastate del Balloons, le mongolfiere, che alle 7.30 riempiranno il cielo di Ferrara con le proprie classiche silhouette a lampadina e con due special shapes: la sorridente signorina Babette, realizzata in Belgio e che ha da poco festeggiato il suo primo compleanno, e la Kangaroo Family, di proprietà del brasiliano di origini piemontesi Mauro Chemin. Se con i suoi trenta metri di altezza e i 3.700 metri cubi di volume Babette può vantare dimensioni di tutto rispetto, la famiglia dei canguri la supera nettamente: mamma e papà canguro sono giganteschi e ad aspettarli a terra c’è pure il mini balloon del cangurino-figlio telecomandato.
La mattinata proseguirà sotto il segno dell’Aeronautica Militare – C.O.A. Poggio Renatico: nel suo stand interattivo, che funzionerà ininterrottamente fino alle 20, il pubblico del Festival potrà ammirare una delle dotazioni di punta dell’AM, ovvero il mock-up del velivolo F104 “Cacciatore di stelle”, mentre alle 9.30 i piloti delle forze armate atterreranno a bordo dell’elicottero NH500, che resterà in mostra fino al decollo, fissato per le 18.
Numerose le iniziative rivolte ai bambini: dai laboratori didattici presso l’area di Dopla-Wigo (dalle 9 alle 20) alle passeggiate sui pony di A.C.L.I. Coccinelle (10-12.30 e 15.30-19.30), fino alle animazioni a cavallo “Bimbi in sella”, curate dalla Scuderia Il Tridente, che offre anche gite in carrozza (dalle 10 e il pomeriggio dalle 15).
I voli terranno nuovamente banco alle 10: a quest’ora, infatti, inizieranno a staccarsi da terra le mongolfiere vincolate e partiranno anche le dimostrazioni e le prove gratuite di pilotaggio dei droni (in replica alle 15), con il sistema del doppio comando allievo-maestro. A indossare i panni del maestro sarà il ferrarese Marco Robustini, tra i massimi esperti mondiali del settore.
Spazio al gioco presso lo stand di Franciosi, dove dalla 10 alle 20 ci si potrà misurare con un percorso a bordo dell’ecologica Twizy e scoprire in anteprima la nuova Renault Twingo.
Sempre alle 10 e fino alle 22 la Città Magica aprirà le sue porte ai visitatori, che potranno girovagare nel mercato di questo villaggio rinascimentale dell’Ente Palio di Ferrara e del Rione Santo Spirito, assistere a spettacoli e gustare piatti tradizionali presso l’area gastronomica.
Ultimo appuntamento della mattinata, quello con “Ri-giochiamoci i Mondiali”, il torneo di calcio in gabbia 3 vs 3 a cura di UISP – comitato di Ferrara.
Oltre ai voli in elicottero sulla città di Ferrara, che si susseguiranno dalle 15 alle 19, il pomeriggio al Parco urbano sarà scandito da esibizioni, lezioni dimostrative e prove di varie discipline: l’agility dog (14.30) con l’A.S.D. Simply Dog Agility Team, il tiro con l’arco con gli istruttori della Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti, la danza dell’A.S.D. Gruppo Teatro Danza e Dance Nation (16), dell’AZ Spazio Danza (17) e dell’A.S.D. Dance Motive (18.30), fino al ju jitsu, a cura dell’A.S.D. Ju Jitsu Italia – Sezione di Ferrara.
Per tornare con gli occhi al cielo, alle 17 riprenderanno i voli liberi, che saranno seguiti mezz’ora dopo da quelli vincolati, ma non prima che il Team Acrobastard abbia terminato la propria esibizione mozzafiato, con la partecipazione del campione di acrobazia Manuel Carli, classificato in Coppa del Mondo, e del neocampione italiano di acro e cross country Nicola Donini.
Dopo il concerto “Back to school Festival” dei gruppi Redworm’s farm, Doctors in Mexico e Thee Mutands (ore 19, Camelot Cafè), a chiudere la giornata saranno nuovamente le mongolfiere, questa volta in versione danzante: illuminate a suon di musica, alle 21 gli enormi aerostati si esibiranno nel “Night Glow”, dando forma e colore a coreografie emozionanti.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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