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da: Ferrara Baseball

Una sì, una no: questo il bilancio della terza giornata di campionato LAB per il Ferrara Baseball, dopo il doppio confronto di domenica 3 giugno a Badia Polesine contro i Drunkballs e il Libertas Fenice Venezia.
I ragazzi del Castello viaggiano a due velocità, alternando periodi di intenso agonismo ad intermittenti e pericolosi blackout di rendimento; segnali intuibili, pur nella vittoria, già nella prima partita con Badia. L’inizio è agghiacciante, coi padroni di casa avanti di tre punti al primo inning mentre i ducali si esibiscono in boiate assortite. Il clima è insolitamente nervoso, con tratti di polemica.
Benetti e Della Portella rimescolano il diamante, ma la scimmia la scrolla Ferrigato con un bel fly su pericolosa battuta a sinistra, mentre in pedana un totemico Abetini rimette basse le mazze avversarie: 6 stikeouts con 47 lanci utili su 72, roba che scotta aggiunta a una prestazione altrettanto soda anche in battuta.
Sistemata la difesa l’attacco prende fiducia, e in tre inning entrano 14 punti: festa per tutti, da Novi a Bettoni, e spazio alle rotazioni con gli ingressi dalla panchina dei rientranti Menini e Canci, oltre a Medeot, Stocchi e Francesco Tura a rilevare Abetini nell’ultima frazione. 15-13 il finale, che archivia fino al prossimo luglio la lunga striscia di incontri con i Drunkballs
Con le gambe ancora calde, e la testa forse meno, Ferrara torna in campo per il match contro Venezia: e qui, più che baseball, va in scena uno psicodramma.
Gli estensi ce la mettono di nuovo tutta per complicarsi le cose contro avversari comunque più freschi, che forti di un bel diamante e di un lineup che picchia duro dimostrano di poter dire la loro in chiave campionato. Rispetto alla mattina stavolta si spegne l’attacco: nonostante il rientro di Reitano in interbase e con Benetti in pedana a sostituire il partente Tura, gli estensi balbettano in battuta e nel contempo beccano 12 schiaffi in appena tre inning.
Sembrano partiti già i titoli di coda, quando arriva il colpo di scena: Ferrara alza la testa ed esplode in un diluvio di valide, e i suoi scatenati corridori fanno girare la testa agli interni avversari. La rimonta è brillante, di poco fuori tempo massimo: finisce 12-10 per i lagunari, comunque storditi dall’inaspettata risposta biancoceleste che salva bandiera, orgoglio e morale.
“Con una grinta così avremmo dovuto girarla prima”, è il bonario rimpianto del Presidente Squarzanti; per gli allenatori, comunque, “Bravi tutti”.
Persa la verginità che durava dall’inizio della stagione, Ferrara rimane attestata ai piani alti della classifica, con un onorevole ruolino di quattro vittorie e una sconfitta.
Ora una pausa, poi il campionato riprenderà coi turni più impegnativi: all’assalto delle mura arriveranno Treviso e soprattutto Padova, la squadra da battere.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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