Skip to main content

Da Roberto Guerra, Asino Rosso ebook

A Ferrara certa informazione cartacea, leggi Nuova Ferrara e Resto del Carlino censurano anche il sindaco! Anche Cronaca Comune Ferrara! Sembra incredibile e ci scusiamo per l’inevitabile auoreferenza ma capita anche questo (e come si vedrà anche paradossale!) in questa città specchio del Bel Paese, firmato PD o Forza Italia stile …Nazareno, una Italia dove certo degrado generale non è solo colpa dei pur sempre meno credibili Politici ma anche nella stessa misura dei soliti media.
Media che disquisiscono sul mito delle cosiddette Postverità magari, sempre in prima fila nel difendere il diritto dell’informazione ( degna corte della casta ODG) poi anche in provincia, spiccano bachi semplicemente inconfutabili non segnalando lavori culturali persino già segnalati sia da altra stampa on line local ma anche a livello nazionale in alcune testate.
I motivi? Neppure solo dilettantismo o provincialismo in questo caso che caratterizzano spesso le redazioni stesse culturali, magari monopolizzate da alcuni personaggi perfetti quasi diversamente Kapo di certa Casta culturale local, si va anche a antipatia o simpatia (poi magari direttori o giornalisti mai neppure conosciuti personalmente…) o a passaparole interni per via di legittime polemiche di qualche tempo fa (siamo blogger anche relativamente noti e la critica dovrebbe essere lo zucchero della dialettica…).
In questo caso neppure la presenza autorizzata del sindaco nel nostro eBook Ferrara città d’arte. Virtuale o Reale, da un paio di mesi on line, per il nostro editing Asino Rosso (segnalato anche dalla stampa specializzata italiana), raccolta di nostre interviste a politici, scrittori, artisti, sociologi, docenti universitari, anche giornalisti !sul Futuro prossimo di Ferrara (e quindi anche il sindaco di Ferrara),per la cronaca politicamente e culturalmente trasversale, a quanto pare è ritenuto degno dalle redazioni culturali de La Nuova Ferrara e Il Resto del Carlino Ferrara e Cromaca Comune di una minima segnalazione! Evidentemente , troppo perturbante un’ operazione del genere per certo copione local neo primitivo passatista ideologico in un senso o nell’altro anche, dove persino le virgole a volte impauriscono la Corte di certi pennivendoli ferraresi?
Come da prassi abbiamo segnalato l’eBook in questione, normale e semplice comunicato stampa via mail ma zero assoluto riscontri: e un paio di volte, la seconda volta direttamente ai direttori locali delle testate in questione…
Ogni commento è superfluo, qua a Ferrara non solo si danneggiano come visibilità scrittori come il sottoscritto, piaccia o meno, abbastanza noto nell’avanguardia culturale italiana e autore anche di diversi libri per l’editoria nazionale (basta un giro nel web) , ma anche nello specifico una piccola impresa commerciale (oltre naturalmente a tutti gli autori intervistati dal sottoscritto e che hanno autorizzato la pubblicazione).
Avevano ragione oltre un secolo fa Oscar Wilde e Karl Kraus: parafrasandoli, il giornalismo in provincia (non solo ma nello specifico on topic) è solo una cloaca di uomini senza qualità….

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it