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Dal 29 gennaio Ferrara non è più solo la città degli eventi, ma la città degli eventi sostenibili: nella sala del consiglio comunale il sindaco Tiziano Tagliani e il vicesindaco e assessore alla cultura e al turismo Massimo Maisto hanno ricevuto ufficialmente la certificazione Iso 20121 per la gestione sostenibile degli eventi.
Questa certificazione rappresenta una tappa importante all’interno di un percorso che da anni vede l’amministrazione impegnata per consolidare e promuovere l’identità di Ferrara come città degli eventi e dei festival, con la cifra distintiva di una relazione con il patrimonio culturale e paesaggistico che ha come scopo una valorizzazione reciproca. Anche per questo non è trascurabile che Ferrara sia “il primo comune in Italia a ricevere questa certificazione”, come ha sottolineato Giovanni Marmini di Tuv Touring Italia, l’ente di certificazione indipendente che ha rilasciato la qualifica. D’altra parte questo percorso non avrebbe potuto essere intrapreso senza la partecipazione e l’impegno degli organizzatori delle manifestazioni stesse: Ferrara sotto le Stelle nel 2010 è stato il primo evento a mappare e realizzare dei percorsi di accessibilità, pubblicati sul sito della manifestazione e di riduzione delle barriere architettoniche, nello stesso anno Internazionale a Ferrara ha iniziato la collaborazione con Last minute market, mentre dal 2014 è certificato Iso 20121, e ancora il Ferrara Buskers Festival nel 2012 è stato il primo evento a fregiarsi del titolo di Eco Festival e nel 2013 è stato il primo evento certificato Iso 20121. Da giovedì non sarà più una questione di volontà e lungimiranza: ogni organizzatore di manifestazioni patrocinate dall’Assessorato alla cultura e coordinate dall’unità organizzativa Manifestazioni culturali e turismo dovrà sottoscrivere la politica di gestione sostenibile degli eventi dell’amministrazione e rispettare quindi un set di requisiti che garantiscono un livello minimo di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il valore aggiunto di queste certificazioni, se correttamente interpretate e adottate, sta nell’implementazione di un vero e proprio sistema di organizzazione degli eventi standardizzato, che comprende tutte le fasi dalla pianificazione al monitoraggio degli obiettivi prefissati e dei risultati raggiunti. La Iso 20121, infatti, è una norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione degli eventi focalizzato sulla loro sostenibilità e dunque mirante a ridurre al minimo il loro impatto sull’ambiente e la comunità nei quali si inseriscono. La sua realizzazione prevede tre fasi: progettazione, attraverso la definizione di una politica e un impegno per lo sviluppo sostenibile, l’individuazione degli stakeholder e la definizione di indicatori chiave di performance; implementazione delle procedure operative chiave con la definizione delle risorse e la formazione del personale attraverso un piano di comunicazione ben definito; riesame della performance in linea con i requisiti degli standard e gli obiettivi pianificati e monitoraggio e correzione di procedure da riorganizzare.
Detto tutto ciò, viene da chiedersi quale sia la consapevolezza riguardo questi temi dei cosiddetti stakeholder, i cosiddetti “portatori di interessi”, che parlando di un’amministrazione comunale sono sì le realtà culturali ed economiche, ma sono soprattutto i cittadini. Qui sta l’unica pecca che, a mio parere, si può rintracciare in tutta l’operazione. Non si è puntato abbastanza sulla comunicazione dei vantaggi che questo percorso può portare per i cittadini: taglio dei costi grazie a una migliore gestione dell’energia e dei rifiuti, oppure maggiore efficienza e maggiore autonomia economica, solo per citare due delle critiche che puntualmente emergono all’indomani di manifestazioni di questo tipo. Oltre a essere un punto fondamentale dell’analisi del contesto da cui partire per costruire manifestazioni culturali e turistiche veramente sostenibili, questo tipo di coinvolgimento è imprescindibile per andare oltre la procedura burocratica e raggiungere l’obiettivo dell’amministrazione comunale di “promuovere la cultura della sostenibilità tra i portatori di interesse coinvolti ed i cittadini”, ma soprattutto sarebbe un modo per tutelare e valorizzare progetti e iniziative validi da critiche spesso non ben argomentate. Ma, come ha affermato l’assessore Maisto, “questo certificato non è una medaglia, è un impegno per continuare a migliorarci”; la strada fatta fin qui dimostra che la volontà c’è tutta. Dunque: buon lavoro.

Ferraraitalia ha pubblicato di recente un altro articolo sul tema degli eco-eventi [vedi]

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Federica Pezzoli


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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