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Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

Il Sindaco Fabbri: “Penalizzati perchè virtuosi e nonostante il terremoto: le logiche distorte del Pd colpiscono ancora una volta i cittadini”.

“Un milione e mezzo di euro in meno di trasferimenti da Roma. A tanto ammonta il taglio che questo governo centralista e incapace di tutelare gli interessi dei cittadini, fa pesare sul bilancio del Comune di Ferrara colpevole, in sostanza, di essere più virtuoso di altri. I giallo rossi, infatti, non paghi di una finanziaria che danneggerà con nuove tasse e balzelli le imprese emiliano romagnole, hanno pensato bene di riapplicare le logiche perequative che la Lega al governo aveva sospeso, togliendo alle realtà che funzionano meglio per dare a quelle meno efficienti. Una mannaia che non solo va in direzione totalmente contraria alle sbandierate velleità autonomiste del presidente uscente, ma che peserà doppiamente su i territori colpiti dal sisma che da quest’anno, sempre grazie al Conte bis, sono usciti dal sistema di tutele. Ecco quanto stanno realmente a cuore al Pd gli interessi dei cittadini!”.

Il sindaco di Ferrara e vicepresidente dell’Anci Emilia Romagna, Alan Fabbri, interviene così sulla vicenda dell’algoritmo che regola e distribuisce il Fondo di solidarietà comunale, costituito dai soldi che lo Stato impone di pagare ai Comuni con i bilanci in regola a favore dei Comuni in sofferenza. A modificare i parametri che regolano l’algoritmo è stato il Decreto Legge del 26 ottobre 2019 che ha determinato una diversa distribuzione del fondo che metterà in discussione le entrate degli enti in misura importante proprio in periodo di bilanci.

“Ferrara si trova a contare su minori trasferimenti per 1.442.132 euro – spiga ancora Fabbri -. Mentre nel 2019 dal fondo sono arrivati 28.541.991 euro, per il 2020 ne arrivano solo 27.099.859. Un bel regalo riservato alla nostra città, e a tanti altri Comuni della provincia e dell’intera Emilia Romagna, che arriva dal Pd al governo del Pese e della Regione, che non solo non premia la meritocrazia dei territori ma non si fa scrupolo di colpire doppiamente i Comuni danneggiati dal sisma del 2012”. Delle minori entrate che arriveranno nelle casse ferraresi, infatti, circa 900 mila euro derivano dall’avvio della restituzione delle quote relative ai mancati tagli da Spending Review (sospesi per effetto del sisma) mentre altri 500mila euro circa derivano dalla perequazione riattivata dopo che era stata sospesa nel 2019 dalla Legge di Bilancio di fine 2018.

“Oltre al danno la beffa per il Comune di Ferrara e per gli altri Comuni virtuosi ed efficienti del territorio regionale – conclude Fabbri -. Non solo, come è evidente, le minori entrate che piovono sui Comuni nel momento in cui si stanno completando i bilanci, pesano in modo importante sulle possibilità di compiere scelte a favore dei cittadini, ma quel che è peggio è che invece di procedere verso una autonomia che garantisce maggiori risorse per le amministrazioni più capaci, si va in direzione diametralmente opposta, applicando, di nuovo, logiche di assistenzialismo che bloccano la crescita del Paese e finiscono per danneggiare tutti”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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