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da: ufficio stampa Ferrara Film Festival

Dal 31 maggio al 5 giugno previsto il red carpet internazionale.

Ferrara, 23 febbraio – “Ferrara avrà il suo Film Festival. Dal 31 maggio al 5 giugno le strade della nostra città saranno popolate da attori internazionali, personaggi dello spettacolo, mostre e workshop a tema dedicati a esperti del settore e appassionati”.
Così lancia il primo festival a tema “grande cinema americano” il suo inventore e primo sostenitore Maximilian Law, attore e produttore ferrarese da dieci anni cittadino di Los Angeles.
“Dopo l’apertura delle iscrizioni annunciata sui media specializzati, sul sito web www.ferrarafilmfestival.com e tramite le piattaforme internazionali Withoutabox, Film Freeway e Cinema Breve – continua Law fiero del lavoro finora svolto – si sono già iscritti alla selezione della giuria del Festival oltre 200 cineasti provenienti da tutto il Mondo”.
Numeri di tutto rispetto, dal primo lancio del 15 dicembre, quelli che annunciano l’uscita del docu-film Believe, che pubblicizza e racconta la nascita di questo primo festival internazionale dedicato al cinema hollywoodiano inteso come azione, effetti speciali, trame ad alto tasso di suspence e alta qualità.
Le 200 iscrizioni pervenute (termine invio dei materiali per la selezione il 15 aprile), provengono da tutti i Paesi. Il 50% dagli USA; un 30% da Italia, Canada, Iran e il restante 20% da Spagna, Francia, Messico e Turchia.
Il Festival prevede due categorie in concorso: i film “U.S.A.” girati e prodotti negli Stati Uniti e i film “WORLD” prodotti nel resto del Mondo. Due le categorie speciali “Effetto Cinema” dedicata ai film con i migliori effetti speciali e Emilia-Romagna FilmMakers, per i prodotti provenienti dalla regione.
Tra i partecipanti alla prima selezione della giuria di esperti e cinefili anche alcune pellicole in gara agli Oscar del prossimo 28 febbraio e ai David di Donatello previsti per giugno 2016.
Per la categoria fuori concorso due anteprime europee, sulle quali gli organizzatori mantengono ancora il riserbo e oltre dieci anteprime italiane che arricchiranno le proiezioni giornaliere in programma.
I vincitori si aggiudicheranno il premio Dragone d’Oro realizzato a mano nel prezioso metallo da un artigiano orafo italiano.
“Ad oggi sono arrivate iscrizioni soprattutto di commedie, film drammatici e thriller per quanto riguarda i lungometraggi – racconta Law – animazione e drama per i cortometraggi e alcuni candidati al premio per gli effetti speciali e i documentari. Dopo la chiusura delle iscrizioni scioglieremo il riserbo sui titoli selezionati, che siamo sicuri saranno di grande richiamo per tutti i cinefili dello Stivale”.
Molte le indiscrezioni sugli ospiti invitati alla sei-giorni hollywoodiana che si terrà a Ferrara, lo staff del Festival aggiunge soltanto che “saranno presenti attori e registi di fama internazionale, ai quali l’idea di un Festival cinematografico in una città di grande cultura come Ferrara è subito piaciuta. Assegneremo tre premi speciali alla carriera, dedicati a Carlo Rambaldi, ferrarese di origine e internazionalmente riconosciuto come il padre degli effetti speciali, Michelangelo Antonioni, regista di fama internazionale che ha amato moltissimo la nostra città, e a San Giorgio, il santo protettore di Ferrara”.
Per vedere in anteprima Believe http://www.ferrarafilmfestival.com/fff-tv1.html
Per ulteriori informazioni: www.ferrarafilmfestival.com

Il Ferrara Film Festival è ideato e organizzato dalla casa di produzione Perpetuus di proprietà di Maximilian Law. Partner e collaboratori del Ferrara Film Festival sono Ferrara Film Commission, Comune di Ferrara, Stileventi, Teatro Nucleo, Fondazione Carlo Rambaldi, ASCOM e Comune di Vigarano Mainarda.
Patrocina la manifestazione l’Ambasciata Americana in Italia.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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