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LA RETE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA DI FERRARA SCRIVE A SINDACO E ASSESSORE ALL’AMBIENTEPER RICHIEDERE LA SOSPENSIONE DELL’USO IN AREE URBANE DI DISERBANTI A BASE DI GLIFOSATO

A fine 2017 molti avevano sperato che le ragioni della tutela della salute umana e dell’ambiente prevalessero finalmente su quelle delle lobby e l’Ue si pronunciasse contro il rinnovo alla autorizzazione all’uso del glifosato. Dopo diverse riunioni in ambito comunitario non si era raggiunta la maggioranza qualificata circa il rinnovo del discusso erbicida, ma alla fine così non è stato perché, nonostante il voto contrario di paesi importanti come Francia e Italia, l’autorizzazione all’uso del glifosato è stata rinnovata per altri 5 anni grazie al voto favorevole della Germania. Tutto ciò non aveva comunque suscitato stupore visto che erano in atto in quel periodo le trattative per la fusione tra Monsanto, leader nella produzione di sementi Ogm, in particolare di quelli resistenti all’erbicida Roundup, prodotto a base di glifosato dalla multinazionale statunitense, e Bayer, colosso della chimica tedesca.

La battaglia contro questa molecola aveva visto in tutta Europa ed anche nel nostro paese una mobilitazione davvero enorme: oltre 1 milione e 300.000 firme erano state raccolte per mettere al bando la molecola. In seguito a queste azioni numerose amministrazioni comunali e regioni italiane, come Calabria e Toscana, avevano preso provvedimenti concreti per la sua messa al bando, escludendo ad esempio dai sussidi economici le aziende che continuavano ad utilizzarlo.
Anche l’allora ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, in risposta alle proteste organizzate dalla Coalizione Stop Glifosato, si era espresso contro il rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida. A dicembre 2017, un po’ a sorpresa, Repubblica ospitò un intervento della senatrice a vita Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, nota per i suoi studi sulla malattia di Huntington e per le sue ricerche sulle cellule staminali, chiaramente a difesa dell’uso di questa sostanza: “Gli agricoltori lo usano sui loro campi perché costa poco, circa 9 euro/ettaro, viene degradato velocemente dai batteri nel terreno ed è efficace, e si usa anche per diserbare strade e binari”.

Tra coloro che risposero alle considerazioni della senatrice, Stefano Bocchi, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Milano che, citando un rapporto Ispra del 2016, affermava quanto le acque superficiali della Lombardia risultassero contaminate da glifosato e dal suo metabolita Ampa e si superassero i limiti di qualità ambientale risultando dannosi per molte specie che popolano i corsi d’acqua.

Ma anche ISDE Italia (Medici per l’Ambiente) espresse valutazioni in merito alle dichiarazioni della Cattaneo, affermando che “quando le dichiarazioni inquadrano i fatti in modo distorto e al tempo stesso pretendono di fornire indirizzi che attengono alla salute pubblica e alla tutela dell’ambiente, l’attenzione di ISDE Italia viene inevitabilmente sollecitata, e che il commento a firma di Elena Cattaneo su Repubblica (Gli equivoci sul glifosato ”), elenca una serie di pregiudizi e di semplici opinioni sugli effetti sanitari e ambientali dell’erbicida più diffuso al mondo che non coincidono nel modo più assoluto con le conoscenze attualmente disponibili; il tutto, accompagnato da un concentrato di nozioni sull’agricoltura sostenibile (biologica e biodinamica) che lascia francamente sconcertati.”.

Da allora sono trascorsi 5 anni ma, a quanto sembra, nulla è cambiato.
Bene perciò ha fatto la Rete per la Giustizia climatica di Ferrara a non sottovalutare l’intenzione di Ferrara Tua di utilizzare prodotti per il diserbo delle strade potenzialmente tossici e nocivi per la salute umana e degli animali domestici.

Di seguito è riportata la lettera della Rete per la Giustizia climatica  a Sindaco e Assessore all’Ambiente di Ferrara

Come componenti del Tavolo Verde per la Rete Giustizia Climatica, vi scriviamo per chiedere di sospendere l’intervento di diserbo con glifosato previsto per il 22 febbraio in alcune vie del centro storico e di individuare modalità di intervento più rispettose dell’ambiente e della salute.

In via Mellone, via Formignana, via Scandiana, via Brasavola, via Campofranco i cittadini hanno trovato cartelli di Ferrara Tua con l’avviso che il 22/02/22 verrà eseguito un trattamento di diserbo chimico con GLIFOSATO, accompagnato dal consiglio di “NON SOSTARE NELL’AREA NELLA GIORNATA”.

E’ davvero incredibile che un prodotto pericoloso, da usare con particolare cautela in spazi aperti, venga scelto da Ferrara Tua per eliminare l’erba dalle strade strette del centro storico, caratterizzate da alta densità abitativa.

Durante i lavori del Tavolo Verde per la redazione del nuovo contratto di servizio tra il Comune e Ferrara Tua, avevamo proposto di procedere al diserbo solo con mezzi meccanici manuali e di bandire ogni fitofarmaco chimico (almeno fintanto non fossero in commercio sicuri prodotti biologici).

Ci era stata illustrata dall’Amministrazione la necessità, per sostenibilità economica, di una fase di “transizione graduale” attraverso cui arrivare all’obiettivo, pur condiviso, di eliminare l’uso dei fitofarmaci nelle aree abitate e ci era stata nel contempo data l’assicurazione che nel centro storico il glifosato non era in uso.

Alla fine la scheda tecnica approvata prevede: “Ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica è necessario ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari ….La modalità privilegiata di intervento sarà pertanto il diserbo meccanico e quello fisico, limitando il diserbo chimico alle modalità indicate dalla Delibera della Giunta regionale n. 2051 del 03 dicembre 2018, con una particolare attenzione agli sviluppi tecnici e scientifici che consentano a costi sostenibili un progressivo superamento delle tecniche di diserbo chimico”.

Considerato che nella scorsa primavera avevamo potuto constatare con soddisfazione un maggior impegno di squadre di operai dedite al diserbo meccanico manuale nella nostra città, riteniamo che l’Amministrazione vorrà procedere con coerenza sulla strada della riduzione dell’utilizzo dei diserbanti chimici a cominciare da quelli più pericolosi.

Riteniamo che, in coerenza con il lavoro fatto al Tavolo verde, concorderà con noi sulla necessità di bloccare l’intervento di diserbo con glifosato previsto da Ferrara Tua per il prossimo 22 febbraio.

A sostegno della nostra richiesta infine, alcune note per ricordare la pericolosità dell’uso del glifosato.

Il GLIFOSATO è un erbicida diffuso in tutto il mondo col nome commerciale Roundup, introdotto dalla Monsanto negli anni’70. Della sua pericolosità si discute da anni perché studi di laboratorio del 2012 sui ratti ne dimostrano la cancerogenicità.

Nell’uomo la cancerogenicità non è stata dimostrata con assoluta certezza, per questo la Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni” (categoria 2A, come il DDT). OMS, EFSA, ECHA, FAO consigliano cautela e ne vietano l’utilizzo in aree densamente popolate.

L’Unione Europea ne ha approvato l’utilizzo fino al 15/12/22, ma le aziende che lo producono hanno richiesto il rinnovo dell’approvazione.

La valutazione finale spetta a Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e Agenzia Europea dei Chimici, le cui conclusioni sono attese per Maggio ‘22.

Confidando che condividiate la necessità di bandire il glifosato dai centri abitati e che la nostra richiesta verrà’ accolta, Vi inviamo cordiali saluti.

I componenti del Tavolo Verde Rete Giustizia Climatica

RETE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA FERRARA

http://www.giustiziaclimaticaferrara.it – rgc.ferrara@gmail.com

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Gian Gaetano Pinnavaia

Ho lavorato come ricercatore presso l’Alma Mater Università di Bologna nel settore delle Scienze e Tecnologie Alimentari fino al novembre 2015. Da allora svolgo attività didattica come Docente a Contratto. Ferrarese di nascita ma di origini siciliane. Ambientalista e pacifista fin dagli anni degli studi universitari sono stato attivo in Legambiente e successivamente all’interno di Rete Lilliput di Ferrara fin verso il 2010. Attualmente faccio parte della Rete per la Giustizia Climatica di Ferrara. Sono socio dell’Associazione culturale Cds OdV – Centro ricerca Documentazione e Studi economico-sociali, del cui direttivo faccio parte e collaboro da anni all’Annuario socio-economico ferrarese. Nel 1990 sono stato eletto con la lista “Verdi Sole che ride” nel Consiglio Comunale di Ferrara fino al 1995; in seguito, dal 1999 al 2004 consigliere della Circoscrizione Nord per la lista “Verdi”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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