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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Connettere le musiche d’oggi di matrice accademica a linguaggi del contemporaneo come improvvisazione, danza elettronica e video? In due parole: Istantanea Ensemble. Torna, lunedì 9 dicembre (a partire dalle ore 20), l’originale proposta d’ascolto realizzata in collaborazione con Orchestra Senza Spine e la preziosa direzione di Tommaso Ussardi. In programma composizioni di Alfonso Santimone, Piero Bittolo Bon, Beppe Scardino, Achille Succi, Francesco Bigoni, Dimitri Sillato, Denis Zardi, Gioia Gurioli e Domenico Caliri.

I musicisti che si metteranno in gioco nella serata di lunedì sono Filippo Mazzoli al flauto e flauto basso, Daniele D’alessandro al clarinetto e clarinetto basso, Denis Zardi al pianoforte, Pietro Fabris al violino e viole, Alma Napolitano al violino, Giuseppe Franchellucci al violoncello e Jordi Tagliaferri alle percussioni.
Istantanea Ensemble nasce al Mercato Sonato di Bologna in seno al progetto Orchestra Senza Spine, con l’intento di creare un piccolo gruppo di musicisti dediti ai linguaggi musicali contemporanei avente doppia residenza: a Bologna e al Torrione di Ferrara. L’organico di base varia da cinque a nove elementi oltre alla direzione: violini, viola, violoncello, pianoforte, flauto, clarinetto, percussioni. L’idea è quella di esplorare composizioni originali legate ai linguaggi della contemporaneità, varcando gli angusti confini dell’accademia e prestandosi anche a imprevedibili cortocircuiti con i mondi dell’improvvisazione, dell’elettronica, della danza, del video, della arti visive e performative, del teatro e della letteratura.

Il repertorio è un work in progress i cui episodi vengono commissionati a musicisti provenienti non soltanto dal mondo accademico, ma anche dai territori del jazz, delle musiche improvvisate e legate all’attualità più inquieta e sperimentale.
Anticipa il concerto l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Willygroove Dj, lo segue l’imprevedibile jam session.

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00

Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara

Costi e orari:
Il Jazz Club Ferrara è un’associazione culturale affiliata ad Endas
Ingresso € 5
Ingresso + tessera Endas € 15
Ingresso + tessera Endas studenti Unife € 10

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto dalle ore 21.30
Jam session dalle ore 23.00

NB: non si accettano pagamenti POS

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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