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Da: Ufficio Stampa Associazione Culturale Jazz Club Ferrara

Venerdì 15 novembre l’Associazione Culturale SpostaMenti di Bologna, in collaborazione con Jazz Club Ferrara, porta in scena al Torrione ‘Round Coltrane, un racconto in musica che omaggia il celebre sassofonista attraverso i testi e le musiche originali rispettivamente di Marco Vignudelli e Giacomo Bertocchi, magistralmente interpretate dalla voce narrante della nota conduttrice radiofonica, dj e autrice Laura Gramuglia, da Lorenzo Macchiavelli alla chitarra e dallo stesso Bertocchi ai sassofoni.

Venerdì 15 novembre (inizio ore 21.30) l’Associazione Culturale SpostaMenti di Bologna, in collaborazione con Jazz Club Ferrara, porta in scena al Torrione ‘Round Coltrane, un racconto in musica che omaggia il celebre sassofonista attraverso i testi e le musiche originali rispettivamente di Marco Vignudelli e Giacomo Bertocchi, magistralmente interpretate dalla voce narrante della nota conduttrice radiofonica, dj e autrice Laura Gramuglia, da Lorenzo Macchiavelli alla chitarra e dallo stesso Bertocchi ai sassofoni.
John Coltrane è considerato da sempre un faro nel mondo del jazz nonostante siano ormai trascorsi oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa. A lui va il merito di aver aperto nuovi orizzonti musicali ancora inesplorati: egli era alla ricerca della verità nella musica, in qualsiasi direzione e con qualsiasi mezzo. Questa propensione ha assunto via via una dimensione estatica, trascendente. “Non so esattamente cosa cerco – asseriva Coltrane – qualcosa che non è ancora stato suonato. Non so cosa sia. So solo che lo sentirò nel momento in cui me ne impossesserò, ma anche allora continuerò a cercare”.
Quello che è venuto a mancare quindi è uno spirito guida della musica, una figura carismatica che sapeva indicare la via da seguire di cui si tenterà, con ‘Round Coltrane’, di restituirne un toccante ritratto emotivo.

Laura Gramuglia è speaker, dj e autrice. È stata tra i conduttori di Weejay a Radio Deejay. Ha scritto di musica e donne per Rolling Stone, Tu Style e Futura. Ha collaborato al progetto Deejay nell’Armadio e al lancio della piattaforma online radio e podcast Spreaker. Per Arcana Editore ha pubblicato ‘Rock In Love ‐ 69 storie d’amore a tempo di musica’ e ‘Pop Style – La musica addosso’. Su Radio Capital ha scritto e condotto i programmi Rock In Love, Happy Summer Happy Capital, Capital Holiday e Capital Hot.
Marco Vignudelli è scrittore e autore di sceneggiature e cortometraggi quali ‘Bolognina mon amour’, ‘Pedalando oltre il traguardo’ e ‘Memoria visiva’. Nel 2003 a Pescara Corto Script si piazza tra i finalisti con la sceneggiatura originale “Senza noia”. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “Lavami!” per le Edizioni Pendragon. È autore del reading teatrale “La margherita di Adele”.
Giacomo Bertocchi è sassofonista, clarinettista e percussionista. Si forma con Silvio Zalambani, Claudio Castellari, Marco Zurzolo, Michael Zsoldos, Miles Osland, Robert Bonisolo, Pee Wee Ellis, Bob Franceschini, George Garzone, Rafael Leme, Mario Feres, Fabrizio Puglisi e altri. È membro dei Golfo Mistico, Minigonna Electro-funk, bandAchab, Electromorfismi Obliqui, Quintetto Myopia e Big Band Sarti. È docente di sassofono e clarinetto in alcune scuole del ravennate e del bolognese. Nel 2014 partecipa all’iniziativa Estate Dozza con un laboratorio musicale per i detenuti del carcere di Bologna. Nel 2015 è direttore del progetto ‘The Blues Explosion’.
Lorenzo Macchiavelli si è diplomato in chitarra moderna alla Music Academy 2000 di Bologna nel 2008. Dal 2015 è membro della band bolognese French Kiss And Aloha Aloha Beach, mentre collabora come chitarrista con Lucia Rizzo e con la band Jotis Day.

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Per informazioni e prenotazione cena 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00.

Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e orari:
Il Jazz Club Ferrara è un’assocazione culturale affiliata ad Endas.
Ingresso € 10
Ingresso + tessera Endas € 15
Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Spettacolo ore 21.30

NB: non si accettano pagamenti POS

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JAZZ CLUB FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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