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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Main Concerts:
Sabato 2 novembre, ore 21.30, in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Dave Douglas & Uri Caine Joy. Dave Douglas, tromba; Uri Caine, pianoforte.

Mercoledì 6 novembre, ore 21.30, in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Bosso – Guidi The Revolutionary Brotherhood. Fabrizio Bosso, tromba; Aaron Burnett, sax tenore; Giovanni Guidi, pianoforte; Eric Wheeler, contrabbasso; Joe Dyson, batteria.

Sabato 9 novembre, ore 21.30, in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Franco D’Andrea New Things. Franco D’Andrea, pianoforte; Mirko Cisilino, tromba e cornetta; Enrico Terragnoli, chitarra.

Giovedì 14 novembre, ore 21.30 Horacio ‘El Negro’ Hernandez & Italuba. Amik Guerra, tromba; Jorge Vera, pianoforte; Daniel Martinez Izquierdo, contrabbasso e basso elettrico; Horacio ‘El Negro’ Hernandez, batteria.

Sabato 16 novembre, ore 21.30, in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Aaron Parks Little Big. Aaron Parks, pianoforte e tastiere; Greg Tuohey, chitarra; David ‘DJ’ Ginyard, basso elettrico; Tommy Crane, batteria.

Sabato 23 novembre, ore 21.30, in collaborazione con Bologna Jazz Festival. David Torn Sun Of Goldfinger. David Torn, chitarra; Tim Berne, sax alto; Ches Smith, batteria.

Sabato 30 novembre, ore 21.30 The Bad Plus. Reid Anderson, contrabbasso; Orrin Evans, pianoforte; Dave King, batteria.

Sabato 7 dicembre, ore 21.30 Chris Potter Circuits. Chris Potter, sassofoni; James Francies, pianoforte e tastiere; Eric Harland, batteria.

Sabato 14 dicembre, ore 21.30 Paul McCandless & Charged Particles. Paul McCandless, sax soprano, oboe e clarinetto basso; Murray Low, pianoforte e tastiere; Aaron Germain, basso elettrico;
Jon Krosnick, batteria.

Venerdì 20 dicembre e Sabato 21 dicembre, ore 21.30 Enrico Rava Special Edition 80th Anniversary. Enrico Rava, tromba; Gianluca Petrella, trombone; Francesco Bearzatti, sax tenore; Francesco Diodati, chitarra; Giovanni Guidi, pianoforte; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Enrico Morello, batteria.

I lunedì del Jazz Club:
L’attualità del linguaggio jazzistico è l’humus di cui si nutre l’apprezzata formula del lunedì del Torrione, che vede esibirsi giovani protagonisti della scena nazionale ed internazionale seguiti da infuocate jam sessions e preceduti dal goloso aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di France, Willygroove, Andreino e Gil Dj.

Lunedì 4 novembre, ore 21.30 Simone Graziano Frontal. Dan Kinzelman, sax tenore; Reinier Baas, chitarra; Simone Graziano, pianoforte; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Stefano Tamborrino, batteria.

Lunedì 18 novembre, ore 21.30 Barbara Raimondi Singin’ Ornette. Barbara Raimondi, voce; Achille Succi, sax alto e clarinetto basso; Stefano Dallaporta, contrabbasso; Enzo Zirilli, batteria.

Lunedì 25 novembre, ore 21.30 Matteo Bortone ClarOscuro Quartet. Adrien Sanchez, sax tenore; Enrico Zanisi, pianoforte; Matteo Bortone, contrabbasso; Stefano Tamborrino, batteria.

Lunedì 2 dicembre, ore 21.30 Léandre – Schiaffini Duo. Giancarlo Schiaffini, trombone; Joëlle Léandre, contrabbasso.

Lunedì 9 dicembre, ore 21.30 Istantanea Ensemble. Tommaso Ussardi, direzione; Filippo Mazzoli, flauto e flauto basso; Daniele D’Alessandro, clarinetto e clarinetto basso; Denis Zardi, pianoforte; Pietro Fabris, violino e viole; Alma Napolitano, violino; Giuseppe Franchellucci, violoncello; Jordi Tagliaferri, percussioni.

Composizioni originali di Alfonso Santimone, Piero Bittolo Bon, Beppe Scardino, Achille Succi, Francesco Bigoni, Dimitri Sillato, Denis Zardi, Gioia Gurioli, Domenico Caliri e Matteo Tundo

Lunedì 16 dicembre, ore 21.30 Ingrid Jensen & Barga Jazz Band – Little Sweet Suite. Marta Raviglia, voce; Ingrid Jensen, tromba; Mirko Rubegni e Andrea Guzzolenti, trombe; Massimo Morganti, trombone; Nico Gori, Alessandro Rizzardi e Rossano Emili, sassofoni e clarinetti; Stefano Onorati, pianoforte; Angelo Lazzeri, chitarra; Paolo Ghetti, contrabbasso; Stefano Paolini, batteria.

Lunedì 23 dicembre, ore 21.30 Slow Gold. Filippo Orefice, sax tenore; Stefano De Bonis, pianoforte elettrico; Stefano Dallaporta, basso elettrico; Andrea Grillini, batteria.

The Tower Jazz Composers Orchestra
La Tower Jazz Composers Orchestra, formatasi nel 2016, è l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara. L’ampio organico, che prevede la possibilità di turnover tra vari musicisti, è nato come naturale evoluzione di due progetti didattici (The Unreal Book e The Tower Jazz Workshop Orchestra), portando queste diverse esperienze a una sintesi comune, con una formazione e un repertorio più definiti. Affidati alla direzione di Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, gli oltre venti elementi mettono in gioco collettivamente le proprie idee musicali con creatività e sorprendente empatia, eseguendo un repertorio che affianca composizioni originali e rivisitazioni di brani provenienti da varie tradizioni.

Lunedì 11 novembre, venerdì 13 dicembre The Tower Jazz Composers Orchestra T.B.A

Somethin’ else
Venerdì 15 novembre, ore 21.30 L’Associazione Culturale SpostaMenti in collaborazione con Jazz Club Ferrara presenta ‘Round Coltrane – Un ritratto tra parole e musica di John Coltrane. Laura Gramuglia, regia e voce narrante; Giacomo Bertocchi, sassofoni; Lorenzo Macchiavelli, chitarra.
Da un testo di Marco Vignudelli con musiche originali di Giacomo Bertocchi, fotografia di Nadia Del Frate e illustrazioni di Lorenzo Castellucci

Domenica 15 dicembre, ore 21.00 Jazz Confusion. Proiezione del documentario di Jonny Costantino, segue dibattito con il regista.

Didattica:
01-05 dicembre 2019, diversi orari da un’idea di Mauro Rolfini, il Jazz Club Ferrara propone Workshop con Joëlle Léandre. Seminario di improvvisazione musicale.

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline e prenotazione cena 331 4323840 (tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00).

Tranne ove diversamente specificato, tutti i concerti si svolgono al Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato a Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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