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da: organizzatori

Scopriamo le case e i luoghi degli scrittori in Emilia-Romagna

“ In Il romanzo di Ferrara ho costruito ogni parte della città, l’ho messa su, come dicono i cinematografari, e quindi, quando era necessario, ho dovuto anche inventarmi delle strade che non esistono, ma in sostanza, però, l’ho messa in piedi, l’ho costruita, ho dovuto costruirla, ho dovuto in qualche modo inventarmela, pur stando attaccato al vero il più possibile.” Registrazione analogica dell’intervento di Giorgio Bassani in occasione della consegna allo scrittore ferrarese del premio Bernagozzi,1982
In occasione dell’iniziativa a carattere regionale Dove abitano le parole. Scopriamo le case e i luoghi degli scrittori in Emilia-Romagna, coordinata dall’IBACN della Regione Emilia-Romagna, sabato 19 e domenica 20 settembre, la Fondazione Giorgio Bassani, Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri, in collaborazione con il Liceo Classico L. Ariosto, il Museo del Risorgimento e della Resistenza e l’Università agli Studi di Ferrara, aderiscono all’evento con l’iniziativa “Ferrara. La casa di Giorgio Bassani ieri e oggi”.

A Ferrara, dopo la vendita della casa di Cisterna del Follo n. 1, non esiste un luogo specifico identificabile con il grande ferrarese, ma tutta la città è intrisa dalle parole dello scrittore che l’ha fatta conoscere nel mondo.
Esistono tuttavia altri due luoghi che hanno un significato particolare, il liceo classico L. Ariosto, la scuola in cui il giovane Bassani si è formato negli anni dell’adolescenza e il cimitero ebraico di via delle Vigne, dove ha voluto essere sepolto.

Due sono gli appuntamenti:
· “Appuntamento a casa Bassani. La casa di Bassani ieri” foto di Paolo Zappaterra
19 settembre ore 17, giardini del Liceo Ariosto, Corso Ercole I d’Este 25a.
Verranno esposte preziose fotografie di casa Bassani del noto fotografo Paolo Zappaterra scattate nel 1989, prima della vendita e della radicale trasformazione della casa in cui Bassani ha vissuto e De Sica ha girato sequenze del film ‘Il giardino dei Finzi-Contini’. Saranno le parole dello scrittore ad accompagnare gli scatti.
Ne parleranno con l’autore Paola Bassani, Antonella Guarnieri e Silvana Onofri della Fondazione Giorgio Bassani
La mostra sarà visitabile anche domenica 20 settembre dalle ore 15.30 alle 18.30

· Appuntamento al cimitero ebraico. La casa di Bassani oggi”, 20 settembre alle ore 10.30, via delle Vigne 22.
“Desidero essere sepolto nel cimitero ebraico di Ferrara” scrive Bassani nel suo testamento e il percorso di visita alla ricerca delle radici ebraiche dello scrittore avrà inizio dal monumento che Arnaldo Pomodoro e Piero Sartogo hanno realizzato all’interno del cimitero, a ridosso delle mura di Ferrara.
Ad accogliere i visitatori sarà la voce registrata dello stesso Bassani che legge “Rolls Royce’, l’epitaffio virtuale da lui composto.
Accompagneranno Paola Bassani, Antonella Guarnieri e Silvana Onofri della Fondazione Giorgio Bassani. Ai presenti verrà distribuito il testo della poesia .”Rolls Royce” con commento inedito di Giorgio Bassani.

Ingressi gratuiti. Per informazioni rivolgersi a arche.ferrara@gmail.com; cell. 3311055853

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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