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Promosso e curato dall’associazione di promozione sociale “resina”.

Ferrara Residency è un progetto di residenza d’artista elaborato dall’associazione “resina”. Lo scopo è quello di ospitare un gruppo di giovani artisti internazionali per 4 settimane di ricerca e produzione artistica nella città di Ferrara, offrendo loro spazio lavorativo, alloggio, supporto organizzativo, tecnico e curatoriale. Attraverso incontri, esposizioni e laboratori, l’obiettivo del progetto è avvicinare giovani artisti internazionali al patrimonio storico-culturale della città e facilitare la nascita di una rete basata sullo scambio artistico tra Ferrara e altre città. Gli artisti selezionati per l’edizione 2018, che lavorano nell’ambito dell’arte visiva e multimediale, sono: Joe Campbell, Ruth Angel Edwards, Henry Bradley, Blue Maignien, Emilia Beatriz, Callum Hill.

Ferrara Residency 2018 si svolgerà dal 27 Agosto al 22 Settembre 2018. Durante il mese, gli artisti lavoreranno in uno studio privato in centro storico (in Via Carmelino), mentre la mostra conclusiva si terrà presso la Porta degli Angeli (GATE|Porta) dal 22 settembre al 14 ottobre 2018 (inaugurazione: sabato 22 settembre). Le opere elaborate dagli artisti durante il mese di residenza saranno, in questa occasione, esposte nei suggestivi spazi ricavati dall’antica porta della cinta muraria, creando una tensione tra patrimonio e contemporaneità che è caratteristica fondamentale del progetto Ferrara Residency.

L’invito rivolto agli artisti partecipanti è infatti quello di sviluppare ricerca creativa, critica e innovativa che sia ispirata al contesto “ospitante”. Ciò sarà facilitato dal team di resina, che organizzerà visite a luoghi d’interesse storico e incontri con esperti in vari campi che possano stimolare riflessioni sul tessuto politico, sociale e culturale che caratterizza la città e la sua provincia. Progetti quali Ferrara Residency puntano sul format della ‘residenza d’artista’ come strumento di ricerca che permetta una conoscenza approfondita, reale e reciproca ospite-ospitante, attraverso la condivisione di spazi fisici e concettuali. Caratterizzata da atmosfere sperimentali e collaborative, Ferrara Residency promuove metodologie collettive come gruppi di lettura, sessioni di feedback e momenti di discussione, che avverranno a cadenza settimanale.

L’interesse principale del progetto è proprio quello di sperimentare, con una serie di strumenti di ricerca e condivisione, un’alternativa alla frammentazione e ansia che accompagnano le condizioni materiali del vivere in una megalopoli frenetica come Londra, città da cui vengono gran parte degli artisti. I ritmi più lenti e le atmosfere distese e informali che caratterizzano la città di Ferrara la rendono quindi cornice ideale per un progetto come questo, che sposta l’enfasi dal prodotto finale al processo creativo, e agisce lontano da un’ottica incentrata su paradigmi di produttività ed efficienza. A questo proposito, una delle attività principali della residenza sarà un gruppo di lettura settimanale, detto Convivium, che prenderà come punto di partenza l’analisi di testi che discutono il ruolo del curatore o dell’artista nelle società post-fordiste. Questo avrà come obiettivo il confrontarsi e discutere possibili strategie di resistenza o cura del sé nel contesto di un sistema culturale ed economico che richiede sempre più flessibilità ed è causa di costante ansia e crescente senso di insicurezza e precarietà.

Durante i mesi di settembre e ottobre saranno organizzati vari momenti di incontro e scambio tra i giovani artisti in residenza e la comunità locale. Per il programma in via di definizione si prega di visitare il sito internet dell’associazione resina (www.res-in-a.com) o seguire la pagina Facebook “Ferrara Residency”, i quali saranno costantemente aggiornati con le attività in programma. Due importanti date già stabilite e da annotare sono il 22 settembre, inaugurazione della mostra conclusiva del progetto dalle 18.00 in poi alla Porta degli Angeli e il 13 Ottobre, evento conclusivo del progetto, sempre dalle 18:00, ma negli spazi di Teatro Off, uno dei partners del progetto. Questo evento conclusivo sarà anche un’occasione per coinvolgere diverse realtà radicate sul territorio ferrarese a partecipare a un momento di conoscenza reciproca e dialogo su temi importanti per Ferrara Residency: creatività, mobilità, ospitalità, ricerca e scambio culturale, ma anche valorizzazione e riscoperta del territorio locale e della sua storia e memoria.

Inoltre le porte dello studio privato in via Carmelino, dove gli artisti lavoreranno durante il mese di settembre, saranno aperte a chiunque sia interessato/a a visitare lo spazio e conoscere gli artisti. (se possibile, si prega di scrivere prima a ferrararesidency@gmail.com)

Da: Associazione ResINa e Ferrara Residency

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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