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Da: Comunicazione sindaco

“Anche oggi il Tavolo Ferrara Rinasce si è dimostrato uno strumento efficace di confronto con i protagonisti del cambiamento che Ferrara sta vivendo. La parola d’ordine è ‘fare sistema’ tra l’amministrazione comunale e le realtà attive sul territorio e, in queste settimane, abbiamo dimostrato che è davvero possibile. Per dare alla nostra città una vera possibilità di rinascita dobbiamo fare passi concreti che guardano al futuro. L’obiettivo non deve essere solo quello di uscire dall’emergenza sanitaria ed economica causata dal coronavirus, ma quello a cui puntiamo deve essere un traguardo più alto che crei finalmente nuovi orizzonti per questa città. Tutti insieme stiamo lavorando e lavoreremo in questo senso valorizzando i settori dell’arte della cultura e del turismo e nello stesso tempo sostenendo le imprese, la manifattura e l’agricoltura che sono fondamentali per mantenere vivo il territorio e pensare ad un futuro sviluppo. Ringrazio tutti i presenti alla seduta di oggi e sono certo che il metodo che ci siamo dati, fatto di un confronto serrato e franco su idee e progetti da condividere, sia la strada giusta per costruire, finalmente, il Sistema Ferrara e rendere la nostra città capace di rispondere, sempre, alle nuove sfide”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha commentato l’incontro in presenza che si è tenuto oggi (mercoledì 17 giugno 2020) presso la sala del Consiglio comunale per il tavolo di lavoro “Ferrara Rinasce”. Il tavolo organizzato dal sindaco come risposta alle difficoltà legate all’emergenza sanitaria, si è riunito per la seconda volta e ha coinvolto i rappresentanti delle principali categorie economiche e produttive ferraresi con l’obiettivo di portare avanti la condivisione delle necessità e dei punti di forza del territorio e mettere in atto le misure e le strategie più funzionali alla ripresa del tessuto economico e sociale.

Davanti ai principali rappresentanti ferraresi di commercio, artigianato, industria, agricoltura, cooperazione, cultura, università e turismo, Alan Fabbri ha aperto i lavori evidenziando come “Ferrara, anche grazie all’importante lavoro di condivisione e di sistema impostato proprio con il Tavolo Ferrara Rinasce si è posta in prima linea a livello regionale e nazionale e in breve tempo ha saputo reagire alla situazione creata dal Covid 19, anticipando spesso misure di sostegno all’economia che sono state poi previste a livello regionale o nazionale”.

Proprio dalla prima seduta del tavolo, infatti, erano emerse esigenze in particolare legate ai servizi alla persona e al mondo imprenditoriale ed agricolo e, proprio grazie alla collaborazione dei soggetti interessati la risposta è stata immediata. In poche settimane grazie al protocollo siglato tra il Comune e con il mondo Cooperativo e le rappresentanze sindacali è stato possibile l’avvio dei Centri estivi, il Comune ha individuato grazie alle associazioni di categoria le esigenze più stringenti del mondo agricolo e ha emanato misure di sostegno a favore delle imprese e, sempre in collaborazione con i rappresentanti del mondo imprenditoriale, in questi giorni l’amministrazione ha impostato l’intervento più consistente in favore delle imprese colpite dalla prolungata chiusura. È ormai pronto infatti un bando da 1,7 milioni di euro che andrà a sostenere i bar, i pub, i ristoranti, i parrucchieri, gli estetisti, i tatuatori, ma anche tassisti, ambulanti, hotel e bed&breakfast, e che darà liquidità direttamente nelle tasche dell’impresa senza una destinazione specifica. Una misura che si aggiunge anche all’esenzione della Cosap, il canone per l’occupazione di suolo pubblico per le attività che lo utilizzano, compresi gli ambulanti.

Le associazioni presenti tra cui Camera di Commercio, Unione Industriali, Ascom, Cna, Confesercenti e Confartigianato, Coldiretti, Coopagri, Coltivatori diretti insieme ai rappresentanti del mondo cooperativo, Confcooperative e Legacoop, l’Università di Ferrara, Ifm e ai referenti degli ordini professionali e all’Osservatorio Ferrara Cultura Eventi, hanno espresso “soddisfazione per le misure finora adottate dall’amministrazione, per la grande attenzione al mondo imprenditoriale e agricolo e per la capacità dimostrata dall’amministrazione di coinvolgere soggetti attivi del territorio fornendo risposte in tempi rapidi”.

Il sollecito è stato quindi quello di potere proseguire su questa linea come modalità da rendere continuativa anche fuori dal periodo di emergenza.

Gli aspetti su cui, oggi, si è concentrata l’attenzione sono legati al problema del credito e di una collaborazione effettiva da parte delle banche per pianificare il rilancio; la necessità di valorizzare modalità più semplice e snella per presentare istanze e sbrigare le pratiche burocratiche e la possibilità di agevolare un graduale ritorno degli studenti universitari e quella di sostenere startup e capacità innovativa dell’imprenditoria. Saranno queste le sfide delle prossime settimane su cui si concentrerà l’amministrazione comunale insieme ai diversi soggetti del Tavolo, in vista della prossima convocazione.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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