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Da Hera

Al via il rifacimento da parte di Hera di fognature e acquedotto in via Brasavola a Ferrara con un investimento circa 250.000 euro. Riqualificazione stradale ad opera del Comune

Al via i lavori di Hera di rifacimento delle reti fognarie e idriche di via Brasavola a Ferrara. Da lunedì 12 e per tutta la durata dei lavori sarà chiuso il tratto di strada di via Brasavola da Campo Sabbionario a via del Mellone e da lunedì 19 inizieranno le attività di scavo per il rifacimento delle reti.
L’intervento è stato progettato e programmato da Hera in sinergia con l’Amministrazione Comunale che da tempo aveva in programma la riqualificazione di via Brasavola con il rifacimento della pavimentazione stradale e dei marciapiedi.
I lavori di Hera di posa delle condotte rientrano nel piano ATERSIR e prevedono in investimento di circa 250.000 euro.
Contemporaneamente alla realizzazione dell’impianto fognario che comprende condotte, chiusini d’ispezione e caditoie, saranno posate, in parallelo, anche nuove condotte in ghisa per la distribuzione dell’acqua potabile con i relativi snodi e le prese per gli idranti. Inoltre verranno rifatti tutti gli allacciamenti idrici e fognari.
Con il nuovo impianto, che risponderà a criteri di maggiore efficienza e migliore qualità del servizio, sarà meglio e maggiormente interconnessa la rete idrica del quartiere attorno alla via Brasavola.
Per favorire la viabilità e ridurre i disagi l’intervento è stato suddiviso in tre lotti. Il primo riguarda il tratto di via Brasavola da Campo Sabbionario a via del Mellone, il secondo da via del Mellone a via Borgovado e il terzo da via Borgovado a via Ghisiglieri.
Al termine di ogni lotto, dopo la chiusura degli scavi da parte di Hera, l’Amministrazione Comunale provvederà al rifacimento della pavimentazione della sede stradale e dei marciapiedi, nell’ambito di un piano di riqualificazione della via.
Pertanto via Brasavola non rimarrà chiusa per tutta la durata dei lavori ma saranno chiusi solo i tratti di avanzamento del cantiere, mentre saranno riaperti quei tratti dove, terminata la posa delle condotte, sarà ultimata anche la riqualificazione stradale ad opera del Comune. Si prevede che l’ultimo tratto venga riaperto al traffico ai primi di dicembre.
Durante i lavori di Hera saranno garantiti ai residenti gli accessi pedonali. Inoltre, i marciapiedi saranno sempre transitabili per i pedoni e per le biciclette condotte a mano. La viabilità nelle vie limitrofe e parcheggi subiranno delle modifiche per consentire comunque l’accesso alla via Brasavola nei tratti non interessati al cantiere.
I lavori saranno eseguiti della ditta CPL Concordia con il controllo e il coordinamento del cantiere da parte dei tecnici di Hera che saranno a disposizione dei cittadini per aiutare nella risoluzione di eventuali problematiche legate al cantiere.

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HERA

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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