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Da: Comune di Ferrara

20 incontri laboratoriali, 350 i bambini partecipanti, molti dei quali divenuti ospiti abituali, 12 operatrici coinvolte tra educatrici, animatrici e bibliotecarie. Sono i numeri de “l’Arena di Momo”, iniziativa della Cooperativa Le Pagine per bimbi e famiglie, svoltasi nei mesi di giugno luglio al Parco Pareschi, divenuto ormai uno dei punti di riferimento per i ferraresi che non rinunciano alle attività culturali e ricreative nei mesi più caldi.

Un’esperienza positiva quindi per le attività ludiche che, per la prima volta quest’anno, hanno fatto da cornice alla ricca rassegna cinematografica all’aperto del Cinema Boldini (che dal canto suo ha garantito 71 proiezioni, registrando 11.357 presenze). Tante le idee messe in campo dai diversi settori della cooperativa Le Pagine coinvolti (biblioteche, educativo, animazione) ogni lunedì e mercoledì: laboratori, attività manuali, disegno, giochi all’aria aperta, letture animate e perfino un angolo morbido per rilassarsi.
Come racconta la Coordinatrice Antonella Antonellini – responsabile del settore animazione della cooperativa -: “oltre ai numeri, sono le testimonianze del pubblico il nostro metro per misurare il successo delle attività: il giorno di ferragosto due coppie di turisti con bimbi al seguito sono arrivati al Parco Pareschi per caso e sono rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire un’attività in corso per tutta la famiglia in una giornata in cui le città solitamente si svuotano. Dopo aver giocato liberamente con i giochi di strada, aver fatto insieme la pasta di sale, condiviso esperienze e storie di vita, ci hanno aiutato a disallestire giochi, cavalletti da pittura, tavoli per laboratori e materassi per l’angolo morbido, complimentandosi e ringraziando”.
Mercoledì scorso, l’ultimo giorno, l’Arena di Momo ha registrato il tutto esaurito, 30 bambini presenti, insieme alle famiglie accorse per contribuire alla merenda, organizzata per concludere in un clima di festa e rinnovare la promessa di ripetere l’iniziativa anche il prossimo anno.
Proprio dal presidente di Le Pagine, Tomas Gallerani, arriva una nota di soddisfazione sull’esperienza: “a nome della cooperativa posso confermare la volontà di rinnovare, anche per il prossimo anno la sponsorizzazione ad ARCI – che ha reso possibile lo svolgimento del cinema all’aperto – e di ripetere le iniziative didattiche e ludiche de “l’Arena di Momo”, rivolte ai più piccoli. Abbiamo lavorato bene e in sintonia con altre cooperative e associazioni culturali. Insieme abbiamo arricchito l’offerta culturale, dando a ferraresi e turisti un motivo in più per scegliere di restare in città anche nei mesi più caldi. Certamente la cornice del Parco Pareschi è un ottimo incentivo, così come il concorso per vincere una bicicletta, da un’idea delle cooperative Ricicletta e Il Germoglio, il bar gestito dalla coop Irregolarmente, la Biblioteca itinerante di Ferrara OFF e l’organizzazione della cena nel parco. Un insieme eterogeneo di iniziative che speriamo di ritrovare nell’estate 2017. Per quanto riguarda l’inverno 2016, confermiamo l’impegno a collaborare per far crescere la manifestazione e le proposte che la cooperativa può mettere in campo, insieme alle altre realtà del territorio, impegnate in ambito culturale ed educativo.”

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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