Skip to main content

Da: Organizzatori
Il Women’s Adventure Film Tour arriva in Italia!
Partito da Sidney, il tour farà tappa nei cinema italiani mercoledì 29 maggio per raccontare straordinarie storie di donne nello sport e nell’avventura.
A Ferrara data unica mercoledì 29 maggio ore 19.50 Uci Cinemas Ferrara.

Arriva anche in Italia il Women’s Adventure Film Tour una maratona di corti e documentari di un’ora e 44 minuti tutti al femminile per celebrare le imprese straordinarie che le donne compiono in nome dell’avventura.
L’appuntamento è per mercoledì 29 maggio nei cinema del Circuito Uci Cinemas.

Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina donna del Nepal, impegnata in una prima salita con una partner improbabile, l’icona punk-rock locale, Sareena Rai. Mona Seraji, snowboarder professionista iraniana invita le colleghe australiane Amber Arazny e Michaela Davis-Meehan a scoprire le meravigliose montagne dell’Iran. Isabelle Green, 5 anni, in viaggio con la sua famiglia in Norvegia accampandosi sotto le stelle sulla neve fresca, fa parapendio sulle catene montuose e guida una slitta trainata dai cani.
Hayley Ashburn, slackliner, cammina sospesa su una fune di 52 metri a 2800 altitudine nel mezzo dell’inverno.

Sono solo alcune delle protagoniste del Women’s Adventure Film Tour, che a maggio fa tappa in oltre cinquanta città italiane portando sul grande schermo un serie di straordinari cortometraggi che celebrano imprese sportive e di avventura, tutte al femminile.

Donne comuni che si lanciano in azioni straordinarie: storie incredibili raccontate da corti emozionanti e di grande successo, per la prima volta proiettati in un’unica serata dedicata alle donne, al loro coraggio, al loro personale modo di affrontare le paure e alla loro determinazione.

Partito nel maggio del 2017 da Sydney, in Australia, il tour ha fatto registrare ovunque il tutto esaurito: si aprono anche in Italia le prevendite per i biglietti delle proiezioni che si terranno il 29 maggio in più di cinquanta città italiane.

Women’s Adventure Film Tour è una produzione Adventure Entertainment.

Info e biglietti su
www.womensadventurefilmtouritalia.com

Ufficio Stampa:
Arianna Monteverdi | 338 6182078 | arianna.monteverdi@gmail.com

Dieci titoli e dieci straordinari ritratti

Hayley – 90 secondi di paura
di Stian Smestad (Stati Uniti / 1,2 min.)
Hayley Ashburn medita a 2.800 metri. Prima di camminare su una fune di 52 metri a 2.800 mentri di altezza nel mezzo dell’inverno delle Dolomiti il regista le ha chiesto cosa ne pensa della paura. Hayley ha risposto con la sua frase preferita di Frank Herbert “Non devo avere ​paura​. La ​paura uccide la ​mente​. La ​paura è la piccola ​morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in ​faccia​ la mia ​paura​!” 
Hayley Ashburn attualmente vive tra Moab Utah e Yosemite Valley. È una slackliner affermata, scalatrice, skydiver e BASE jumper. Viaggia tutto l’anno in tutto il mondo per far conoscere a tutti gli sport che tanto ama con l’obiettivo di ispirare più donne possibili.
Il film è stato selezionato ufficialmente al Mountainfilm 2018. 

Mothered By Mountains
di Renan Ozturk (Stati Uniti / 15 min.)
Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina donna del Nepal, è stata in cima alle vette più alte della Terra. Quando si troverà ad affrontare una prima salita con un partner improbabile – l’icona punk-rock locale, Sareena Rai – scopriranno entrambe che le vie verso le più grandi conquiste si trovano dentro di noi.
“Questo doveva essere un film sul dare potere alle donne, sul portare due mie amiche in questa avventura tosta. Ma tutto è andato terribilmente male” dice Ben Ayers della dZiFoundation, che ha pianificato di riunire Akita e Rai per un obiettivo ambizioso: da Kathmandu alle montagne in motocicletta per poi scalare la montagna.Tuttavia, l’avventura ha preso un’altra piega: le due donne finiscono per farla a modo loro, stringendo un forte legame mentre affrontano questioni come la maternità, la famiglia e le pressioni della società sulle donne”.
Il film è stato selezionato nel 2018 in numerosi festival: Mountainfilm, Kendal Mountain Festival, Vancouver International Mountain Film Festival, Trento Film Festival, NZ Mountain Film Festival, Banff e Wild and Scenic Film Festival.

Why Not Now
di Riley Hooper (Stati Uniti / 2,5 min.)
Non vedente e impaurita dall’acqua, Vivian Stancil ha imparato a nuotare a 48 anni. 
“Ho sentito che le persone non vedenti non sanno nuotare” dice Stancil, aggiungendo dopo “Oh, sì che possono!”. Dopo 221 medaglie e con metà del suo peso corporeo Stencil nuota ancora. 
Quando Vivian Stancil aveva 49 anni, il suo medico le disse di migliorare urgentemente la sua salute. Nonostante avesse paura dell’acqua, Stacy, cieca e mai stata in una piscina prima di allora, ha imparato a nuotare per fare dell’esercizio fisico. Ora, a 70 anni, è una nuotatrice olimpionica pluripremiata e ha creato una fondazione che offre lezioni di nuoto gratuite a bambini e adulti. 

Persians Powder
di Erik Bulckens (Belgio / 13 min.)
Distese di neve fresca e una quantità innumerevole di potenziali piste sciabili non sono immediatamente ciò che si potrebbe pensare quando si parla di Iran. Il film racconta la storia di MonaSeraji, snowboarder professionista iraniana che invita due snowboarder australiane, Amber Arazny e Michaela Davis-Meehan, a scoprire le meravigliose montagne dell’Iran.

In Perpetual Motion
di Krystle Wright (Australia / 3 min.)
Krystle Wright è una fotografa di sport e di avventura di Queensland, in Australia, che vive uno stile di vita semi-nomade nel tentativo di catturare momenti unici di sport estremi, spedizioni e avventure in tutto il mondo.
Che stia campeggiando su un fiordo ghiacciato per un mese nell’Artico con 23 BASE jumpers, o che stia facendo parapendio nella regione del Karakorum in Pakistan o dormendo su uno yacht lungo la Grande Barriera Corallina, Krystle affronta costantemente nuove sfide per scoprire dimensioni sconosciute nel suo lavoro. Krystel è riconosciuta per la sua creatività e per il suo spirito indomito di fronte alle avversità.

Finding the line
di Bjarne Shalen (Stati Uniti / 15 min.)
Un film sulla paura, sulla sua presa paralizzante e su come influisce nei processi decisionali. Anna Segal, campionessa di Olympian, X Games Slope style e Freeride World, e Nat Segal, sua sorella maggiore, usano lo sci per capire cos’è la paura e come si manifesta nelle loro vite. Durante tutta la loro carriera da sciatrici professioniste, Anna e Nat hanno costantemente sfidato la paura. Nonostante siano cresciute sotto lo stesso tetto, hanno imparato ad affrontarla in modi totalmente diversi, quasi contrapposti. Le due sorelle australiane capiscono presto che le lezioni più importanti si trovano nel loro diverso approccio alla vita. Dotate di grandissima intuizione, imparano il giusto equilibrio tra stare nella loro comfort zone e il correre rischi, capendo che a   volte per andare avanti, bisogna riconoscere cosa ci trattiene.   Un viaggio sincero sul filo di lama delle grandi montagne di Canada e Francia che spinge i loro limiti fisici ed emotivi. L’Alaska, la mecca dello sci estremo le spinge ancora oltre.

Intersection
di Lacy Kemp (Stati Uniti / 4 min.)
Per Micayla Gatto, biker canadese professionista, la vena artistica è la chiave che ha plasmato il suo approccio unico alla guida di una bici, e che ha contribuito a creare questo piccolo capolavoro che mescola arte e riding.
“Credo che sport e creatività viaggino insieme, anche se non succede spesso – afferma – La società ama catalogare le persone. Con questo corto spero di celebrare quelli che non si riconoscono in una sola categoria”.

Discovering Adventure
di Timothy Green (Norvegia / 11 min.)
Non siamo mai troppo giovani per l’avventura! Il film documenta una bambina di 5anni, Isabelle Green, alle prese con la più grande avventura della sua vita. Isabelle viaggia con la sua famiglia in Norvegia accampandosi sotto le stelle sulla neve fresca, facendo parapendio sulle catene montuose e guidando una slitta trainata dai cani. Lungo la strada, la piccola impara a essere un’esploratrice a tutti gli effetti e ad amare l’avventura, ma soprattutto impara a conoscere se stessa. Con il papà Tim, pilota professionista di parapendio, e la mamma Maile, sempre con i piedi per terra, la famiglia si dirige verso il Circolo Polare Artico, alla ricerca di un paese delle meraviglie per navigare, volare, campeggiare, sciare ed esplorare tutti insieme.
L’amore per l’avventura di Isabelle l’ha già portata in tutto il mondo: navigando in Croazia, praticando lo sci nautico in California, facendo parapendio in   Francia e campeggiando in Val Thorens, stazione sciistica più alta d’Europa.
Chissà dove la porterà la sua prossima avventura!   

Nemesis
di Katrina Olsen e Simona Carter (Australia / 5 min.)
“Mentirei se dicessi di non avere paura.” Monique Forestier si è ritagliata una carriera nell’affrontare l’impossibile. Come arrampicatrice altamente qualificata, Monique ha completato alcune delle salite più difficili al mondo, prima donna australiana a scalare pareti classificate 8b, 8b+, 8c e 8c+.
Quando non viaggia per il mondo, allena altre persone o fa conoscere l’arrampicata in moltissimi eventi. Lavora con suo marito Simon Carter, (un fotografo di arrampicata su roccia ovviamente!) ed è la mamma della piccola Coco.   
Nemesis mostra la sua determinazione e la perseveranza nell’andare oltre i propri limiti.

Surfing to Cope
di Katie Welsh (Stati Uniti / 26 min.)
Brianna Cope sembra una ragazza che ha tutto: bellezza, atletismo, una vita idilliaca alle Hawaii e la possibilità di essere la migliore nel surfing. Ma c’è di più. Brianna è nata con una deformazione alla mano sinistra, difetto di nascita irreversibile che ha sorpreso genitori e medici.  Nel corso della sua vita, ha subito provocazioni, bullismo e ha avuto molti problemi a mostrare il suo corpo. C’era solo un posto in cui Brianna si sentiva bene: nell’oceano. Il surf è diventato il modo di Brianna per far fronte alle interminabili prese in giro e alle insicurezze che affliggevano i suoi anni scolastici. 
“L’oceano è l’unico posto in cui sono pienamente cosciente di me – afferma – Mi sento così felice e libera quando faccio surf. Non c’è nessun giudizio o imperfezione, c’è solo l’oceano e la sua bellezza”.
Da surfista professionista e modello per una generazione più giovane, Brianna ha capito che la sua storia personale ha il potere di insegnare ai più giovani l’accettazione di se stessi.
La surfista vuole essere da esempio, sentirsi orgogliosa e dimostrare che può superare le sue sfide fisiche ed emotive per inseguire il sogno di diventare una campionessa di surf.  

www.womensadventurefilmtouritalia.com

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it