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da: Federica Cesarini – press office IJF

Il terzo giorno del Festival prevede 75 eventi tra #ijf16talks, panel discussion, incontri, documentari, libri, dirette, workshop, teatro, data journalism, presentazioni, Hackers’ Corner e law&order.
Ospite atteso di questa decima edizione è Anas Aremeyaw Anas, uno dei più importanti giornalisti investigativi che lavora sotto copertura e combatte contro la corruzione e per i diritti umani in Ghana e non solo. Con lui sul palco del Teatro della Sapienza, alle ore 17.00, Antonella Sinopoli co-fondatrice e direttrice di Voci Globali.
Alle ore 16.00 la Sala dei Notari ospita l’incontro Explanatory journalism: spiegare la complessità ai lettori, con Jay Carney Senior Vice President of Corporate Affairs di Amazon e Mario Calabresi direttore La Repubblica. Carney, ex Portavoce della Casa Bianca, esplorerà insieme a Calabresi il significato e le potenzialità del “explanatory journalism” come strumento volto ad aiutare i lettori nel dare un senso a scenari complessi.
Saranno quattro quest’anno i talk di 16 minuti affidati a personalità del mondo dei media molto diverse tra loro, che porteranno al festival le loro storie, le loro esperienze, le loro riflessioni. Quattro incontri sul mondo del giornalismo che cambia e sulla battaglia per la democrazia e la libertà di informazione. Venerdì sul palco della Sala dei Notari alle 11.30, il talk dal titolo Il giornalismo nell’era post-Web: cosa abbiamo perso, cosa abbiamo conquistato, cosa ci aspetta, con Hossein Derakhshan scrittore e blogger iraniano-canadese, un pioniere dei blog in Iran, tanto da essere considerato in patria “the BlogFather”. Modera Carola Frediani La Stampa. Alle ore 12.15, Mark Little vicepresidente media Europa-Africa Twitter e fondatore di Storyful -una delle più importanti piattaforme di verifica dei contenuti online- nel talk ‘Twitter compie dieci anni: quale futuro per la piattaforma che ha rivoluzionato le news?’ Modera Anna Masera garante del lettore La Stampa.
Alle 18.00 alla Sala dei Notari, Corrado Formigli incontra l’attivista e scrittore Karim Franceschi per raccontare la storia di un italiano che ha difeso Kobane dall’Isis. Corrado Formigli è stato il primo giornalista italiano ad entrare a Kobane, distrutta dallo Stato Islamico e Karim Franceschi l’unico italiano andato in Siria per combattere l’ISIS.
Alle 19.30 nella Sala Raffaello dell’Hotel Brufani, la breve storia di troll, bufale e notizie false in Italia e nel mondo, da Benjamin Franklin a Lercio. Un incontro tutto da ridere dal titolo Mock’n’troll: satira, bufale e altri comfort con Alfonso Biondi, Vittorio Lattanzi, Andrea Michielotto, Stefano Pisani autori di Lercio.it e con la partecipazione del cuoco e scrittore Chef Rubio.
Torna anche quest’anno Marco Travaglio direttore Il Fatto Quotidiano, sul palco del Teatro Morlacchi alle ore 21.00 per un incontro a “Carta bianca”; e alle 22.00 la Sala dei Notari ospita Gazebo live!, l’imperdibile appuntamento con Diego Bianchi, in arte Zoro, che assieme a una originale ‘compagnia di giro’ racconterà in maniera originale e innovativa l’attualità e la politica italiana.
Tra gli ospiti della terza giornata del festival anche Emiliano Fittipaldi L’Espresso e Alessandra Sardoni In Onda LA7 nell’incontro Censura e autocensura: il giornalismo è un potere debole? (17.00 Hotel Brufani Sala Raffaello); Massimo Sestini, vincitore del World Press Photo 2015, ci parlerà di fotogiornalismo, prospettiva zenitale e della scoperta di un nuovo punto di osservazione delle notizie, nell’incontro dal titolo Where are you? (ore 15.00 Sala del Dottorato).
Querele, minacce e protezione delle fonti a rischio: attacco al giornalismo, storie e resistenza dei reporter che indagano sui fatti, alle ore 15.30 al Teatro della Sapienza, con Emilia Brandi Cose nostre Rai 1, Amalia De Simone Corriere.it, Davide Falcioni Fanpage.it, Peter Gomez direttore ilfattoquotidiano.it e Giorgio Mottola Report Rai 3.
Nel panel Speaking out: quando l’inchiesta cambia la storia, gli ospiti Richard Colebourn BBC News, Lucia Goracci RAI News 24, Domenico Quirico La Stampa e Christopher Stokes direttore generale Medici Senza Frontiere, discuteranno su come accedere, lavorare e raccontare i contesti di guerra e su cosa è cambiato (ore 14.30 Sala dei Notari).
Altri panel discussion da segnalare: L’uso dei dati dell’audience e delle metriche nelle redazioni, con Federica Cherubini consulente media, Sebastian Horn direttore Ze.tt, Renée Kaplan The Financial Times, Rasmus Nielsen Reuters Institute for the Study of Journalism, Aron Pilhofer The Guardian, un incontro per discutere dello sviluppo dell’analisi editoriale, del motivo per cui la maggior parte delle testate giornalistiche ancora non la utilizza, e del futuro dell’analisi dell’audience nelle redazioni (ore 10.15 Sala del Dottorato); Cos’è il constructive journalism e perché ne abbiamo bisogno, alle ore 10.30, Palazzo Sorbello, ne parleranno Charlie Beckett direttore Polis, Cathrine Gyldensted Università di Windesheim, Craig Silverman direttore Buzzfeed Canada e Karel Smouter vicedirettore De Correspondent. L’incontro dal titolo Frontiere: giornalisti, fotografi, scrittori raccontano la tragedia dei migranti, ci porterà vicino alla tragedia dei migranti visto da diversi angoli, assieme alla giornalista Matina Stevis, corrispondente Wall Street Journal in Africa, allo scrittore Alessandro Leogrande, autore del romanzo La Frontiera e attraverso l’esperienza personale del fotografo Aris Messinis, capo del servizio fotografico di AFP in Grecia (ore 14.00 Sala del Dottorato). Può un robot fare il giornalista? In questo panel, organizzato in collaborazione con il Tow Center for Digital Journalism, un gruppo di ricercatori di fama mondiale esaminerà i trend dell’accountability algoritmica, del giornalismo automatizzato, dell’intelligenza artificiale, con Emily Bell direttrice Tow Center for Digital Journalism, Meredith Broussard, Arthur L. Carter Journalism Institute, Nicholas Diakopoulos Università di Maryland, Andreas Graefe Tow Center for Digital Journalism e Justin Myers Associated Press (ore 14.00 Hotel Brufani Sala Raffaello).
Affronteremo il tema della guerra silenziosa nello Yemen, un Paese che rischia di essere cancellato da una guerra terribile e raccontata troppo poco dai media. Alle 15.30 Palazzo Sorbello, con Laura Silvia Battaglia giornalista freelance, Malachy Browne Reported.ly, Iona Craig giornalista freelance e i registi Abdurahman Hussain e Sara Ishaq.
Nel panel Siria: giornalisti raccontano la speranza, Antonella Palermo di Radio Vaticana introduce due esponenti siriani che rischiano la vita e che lavorano per tenere unito il Paese contro le mafie, i signori della guerra, le interferenze esterne e l’indifferenza generale: Marcell Shehwaro Dispatches from Syria per i giornalisti ed Eva Ziedan archeologa siriana e attivista (ore 16.00 Centro Servizi G. Alessi).
Tra le presentazioni di libri: Cosa è successo quando ho “hackerato” il mio cancro al cervello, ore 17.00 Palazzo Sorbello, con Salvatore Iaconesi e Oriana Persico fondatori Art is Open Source e Luca De Biase Il Sole 24 Ore; Giovanni Floris presenta il suo “La prima regola degli Shardana” (Feltrinelli, 2016), alle ore 19.30 Sala dei Notari. Modera Andrea Valentini vicedirettore Rai 3.
Alle ore 20.30 al Teatro della Sapienza, la proiezione del documentario The Internet’s Own Boy: The Story of Aaron Swartz (2014), diretto da Brian Knappenberger. Aaron Swartz era un prodigio della programmazione, co-fondatore di Reddit e hacktivist per la libera informazione che si è suicidato nel gennaio 2013 all’età di 26 anni. La proiezione segue l’incontro con Justin Peters, autore del libro “The Idealist: Aaron Swartz and the Rise of Free Culture on the Internet” (2016), intervistato dal giornalista Fabio Chiusi (ore 19.30).
In diretta dal festival, alle ore 9:00 dal Bar Bellavista Hotel Brufani, torna Lateral la rassegna stampa ‘obliqua’ di Radio Capital con Luca Bottura.
Tra i workshop della giornata: Google Accelerated Mobile Pages, con Luca Forlin -responsabile per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa delle partnership strategiche di Google- che illustrerà il funzionamento delle AMP, ore 15.00 Sala Priori Hotel Brufani. Novità di quest’anno: Sunrise film walk, una passeggiata fotografica attraverso Perugia con la guida di Robb Montgomery.

Per consultare l’intero programma della giornata e del festival: http://www.festivaldelgiornalismo.com/programme/2016

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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