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Da: Comune di Comacchio – Segreteria Generale

Un programma ricco di appuntamenti quello che aspetta tutti i visitatori che vorranno trascorrere a Comacchio qualche piacevole momento delle prossime festività!

Da tempo, l’Amministrazione comacchiese, insieme a tutte le realtà della riviera romagnola, puntano a fare sistema per rendere sempre più attrattivo il territorio, non solo per la stagione estiva, ma durante tutto l’anno. Il progetto di Visit Romagna: “Natale e Capodanno in Romagna 2018/19”, presentato a Milano lo scorso 13 dicembre, a cui ha partecipato anche l’Assessore al turismo Pattuelli, tende verso questa direzione, per proporre esperienze uniche, con appuntamenti sia spettacolari che nel segno della tradizione.

Sulla linea della promozione delle eccellenze locali, lo scorso 16 dicembre, Comacchio è stato protagonista anche presso FICO Eataly World a Bologna. La mostra/evento: “La meraviglia dei borghi”, nata dall’esperienza di “Borghi – Viaggio Italiano”, la grande iniziativa strategica del 2017 condivisa da 18 Regioni e con capofila la Regione Emilia-Romagna, ha visto la presenza di Comacchio con Visit Comacchio, che ha mostrato la migliore immagine di sé: attraverso la gastronomia, il teatro ed i prodotti tipici.

Prossimo appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di musica gospel e non solo, il concerto di Dennis Reed & Gap presso la sala Polivalente di Palazzo Bellini venerdì 21 alle 21.00, con anteprime pomeridiane presso Lido degli Estensi, Porto Garibaldi e San Giuseppe. Un artista poliedrico e dal grande talento Dennis Reed e il suo gruppo GAP. Hanno suonato con New Kids On the Block, si sono esibiti con la Charlotte Symphony Orchestra al King Luther King Celebration della città di Charlotte e hanno partecipato al progetto vincitore del GRAMMY Award, “Oh Happy Day: una festa musicale All Star”, che ha visto protagonisti Queen Latifah, Patty Griffin, Joss Stone e tanti altri. In questo progetto, questi musicisti di fama mondiale hanno collaborato con i migliori cori gospel per registrare le interpretazioni di alcuni dei brani più amati e riconoscibili. In poche parole, uno spettacolo imperdibile!

Per il programma completo si invita a visitare il sito: http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/Notizie/Natale-a-Comacchio2

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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