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Da: Organizzatori
FIAB diventa Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta

Eletto il nuovo presidente Alessandro Tursi, chiamato a seguire il nuovo corso
della federazione, che ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività.

Giuliano Giubelli di Fiab Ferrara eletto consigliere nazionale.

Si apre un nuovo corso per FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta attiva da trent’anni in tutta Italia, attraverso 187 associazioni e sedi sul territorio e 18.300 soci, per promuovere (come recita lo statuto) la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell’ambiente urbano e del territorio. Già riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come associazione di protezione Ambientale, domenica 14 aprile scorso, durante l’Assemblea Nazionale a Verona, FIAB ha compiuto un passaggio storico con l’approvazione della mozione che introduce la parola “Ambiente” nella sua dicitura. Da oggi FIAB è, ufficialmente, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.

“È un passo necessario per comunicare al meglio che la bicicletta è importante, ma non è il fine. È lo strumento più efficace, forse l’unico, per migliorare l’ambiente urbano e rispondere alla sfida ambientale globale” sono le prime parole di Alessandro Tursi, il nuovo Presidente FIAB eletto domenica dall’Assemblea Nazionale, che aggiunge: “A noi spetta il compito di convincere molti italiani a modificare l’abitudine ‘dell’automobile sempre e comunque’. Per questo non dobbiamo avere paura di cambiare qualcosa di noi, per essere sempre più credibili nell’invogliare le persone a un cambiamento che è necessario e possibile”.
L’Assemblea Nazionale FIAB ha anche rinnovato le cariche del Consiglio Nazionale, 16 membri – 8 uomini e 8 donne – di cui la maggior parte alla loro prima esperienza, segno anche questo di un grande rinnovamento in atto e non solo nelle parole: Giulietta Pagliaccio, Valeria Lorenzelli, Renata Zorzanello, Enrico Chiarini, Massimo Tocci, Valerio Montieri, Dario Zanette, Laura Di Russo, Antonio Marco Dalla Pozza, Massimo Gaspardo Moro, Cristina Castellari, Giuliano Giubelli, Chiara Minì, Noemi Carbone, Giuseppe Dimunno e Loretta Marini.
Giubelli, riporta dopo molti anni un esponente dell’Emilia-Romagna al Consiglio nazionale di Fiab, nella consapevolezza che Ferrara, Comune Ciclabile a cinque bike smile, possa ancora giocarsi molte carte sui temi della mobilità attiva e dell’Ambiente.

“Il passaggio è importante perché ci attendono molte sfide che hanno bisogno di energie e idee nuove, come quelle che saprà mettere in campo Alessandro Tursi con la nuova squadra che vede la presenza di giovani motivati. – conclude Giulietta Pagliaccio, presidente uscente – Io continuerò a dare il mio contributo in una nuova veste: la mobilità ciclistica deve continuare a crescere perché può dare risposte efficaci ai problemi ambientali delle nostre città. Ad Alessandro e a tutta la nuova squadra vanno i migliori auguri di buon lavoro”.

Chi è il nuovo presidente di Fiab Nazionale
Milanese, cresciuto in Abruzzo, laurea in architettura-urbanistica e dottorato in ingegneria, Alessandro Tursi milita in FIAB dal 2012. Già vice-presidente di FIAB dal 2017 e vice-presidente di ECF-European Cyclists’ Federation dal 2018, il neo presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta vanta una lunga esperienza nel settore della mobilità ciclistica. Ha ideato e dirige il riconoscimento FIAB ComuniCiclabili (www.comuniciclabili.it) che, ad oggi, ha già assegnato la bandiera gialla delle ciclabilità italiana a 117 comuni.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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