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Comunicato Stampa FIAB.

Priorità alla Scuola, priorità al Futuro. Con questo motto FIAB Ferrara nei giorni scorsi ha inviato una lettera aperta a sindaco, prefetto, direttore generale AUSL e dirigente Ufficio Scolastico provinciale dove si ribadiva la scelta della bici per i percorsi casa-scuola, in quanto mezzo leggero, ecologico, utile per l’attività fisica quotidiana e consigliata dai pediatri, un vero e proprio farmaco (privo di controindicazioni) per combattere anche la sempre più diffusa obesità tra bambini e adolescenti.

Proseguendo su questo tema, si è svolto un incontro tra Veronica Tomaselli, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale e FIAB Ferrara rappresentata dal presidente Antonio Casadibari e da Giuliano Giubelli consigliere nazionale e responsabile mobilità attiva.

«In tema di Priorità – sottolinea Giuliano Giubelli – FIAB mette la Scuola al primo posto in quanto dalla Scuola nasce e si sviluppa il Futuro del Paese. Come FIAB abbozziamo una proposta, siamo a Ferrara e prendiamo a prestito il nome “4S” come il quadrivio di fronte al Castello. In questo caso però le quattro S sono: Scuola, Socialità, Salute, Sicurezza. Contiamo di analizzare ognuna delle quattro S in un apposito Tavolo tecnico con Assessorato, Ufficio Scolastico, AUSL e Polizia Locale.»

Per FIAB la bici non è solo un mezzo di trasporto e il Covid-19 ha evidenziato e esasperato alcuni problemi, aumentando ad esempio la sedentarietà delle persone.

«Gli studi in materia di obesità e movimento – interviene Antonio Casadibari – sono preoccupanti per il numero crescente di giovani obesi o in forte sovrappeso e l’impressionante abbassamento dell’età in cui si inizia a riscontrare questo fenomeno.»

«Ritengo il progetto meritevole di attenzione – conclude Veronica Tomaselli – considerata la sua pregevole finalità. Mi rendo, pertanto, disponibile a veicolare e socializzare l’iniziativa con i dirigenti scolastici del territorio e per il loro tramite con i docenti e le famiglie in uno spirito di responsabilizzazione verso temi quali la salute, l’ecologia, l’ambiente e l’educazione civica, temi molto importanti per le nuove generazioni e per la nostra comunità scolastica.»

FIAB Ferrara propone per maggio una giornata “Casa-Scuola” da fare in collaborazione con Ufficio Scolastico, Comune di Ferrara e AUSL, realizzando un percorso e accompagnando i bambini a scuola in sicurezza.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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